Grande regia di Steve McQueen, presenta un film che tratta una delle più grandi piaghe della storia umana, e la presenta in tutta la sua durezza e crudeltà ; non c’è spazio per sorridere. Caratterizanti sono alcune magnifiche e toccanti inquadrature che non hanno bisogno di dialoghi per raccontare la storia, possono perdurare sullo schermo tre, quattro, o cinque minuti senza fare indispettire lo spettatore che rimane affascinato dall’interpretazione dell’attore o solamente dal contesto in cui è ambientata. Magistrale interpretazione di Chiwetel Ejiofor e Tra i grandi nomi del cast, l’altro attore principale, antagonista, risulterà essere l’ormai caro a McQueen, Michael Fassbender che interpreta, impeccabilmente, il padrone della piantagione e degli schiavi. Proprio sul concetto di “proprietà” insiste molto McQueen e ci porta agli occhi la crudeltà e l’indifferenza con cui esseri umani hanno trattato, nella storia, altri esseri umani. La trama di per se passa quasi in secondo piano, poichè a colpire immediatamente è il forte e crudo impatto del film che non risparmia scene di vessazioni, e di corpi nudi martoriati. Meritato l’oscar voto 8
FRANCESCO FIUMARELLA