Interstellar vuole andare oltre le regole del gioco della fantascienza classica: con un’arroganza che non dispiace, questo film cerca di fornire spiegazioni plausibili ai grandi misteri della scienza e della vita. Grande e ben strutturata riflessione sul concetto di tempo sulla sua relatività, e sul concetto che gli uomini hanno di esso.
Il film di Nolan punta più in alto di qualsiasi altro film di fantascienza fino ad ora e si discosta nettamente dalla filosofia che c’è dietro a 2001: Odissea nello spazio. L’errore di molti è di accostare e paragonare questi due film che probabilmente hanno molte cose in comune dal lato visivo, ma in termini di contenuti differiscono profondamente.
Nolan si ispira direttamente a Kubrick nella realizzazione del film: entrambi i film sono un bellissimo esempio di iper-scienza e non fantascienza; entrambi i registi utilizzano teorie scientifiche accreditate e forniscono una visione estremamente realistica della vita nello spazio. Nolan utilizza molte riprese kubrickiane quando mostra le sue navi spaziali.
Detto questo i paragoni finiscono in quanto i due film pongono riflessioni molto diverse.
Il film di Kubrick si concentra sulle tematiche dell’Intelligenza Artificiale, vista in 2001 come un ente maligno e avverso all’uomo, e dell’Oltreuomo; il film di Nolan parla invece dell’istinto di sopravvivenza degli uomini, i quali in questo film, cito, sono costretti non più a pensare come individui, ma come specie.
Alla freddezza delle inquadrature e dei concetti di Kubrick, Nolan oppone inquadrature calde e pulsanti e cerca di dare un senso ai sentimenti più basilari della natura umana. Voto 7.5
Francesco Fiumarella