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Toni Servillo – Diventare famosi da Giovani – Cit.

Ciao a tutti gli appassionati del grande Toni Servillo!

Oggi vi lascio con un suo straordinario pensiero di vita che mi ha colpito profondamente.

Credo sia un grandissimo messaggio per tutti coloro che tentano di diventare famosi troppo velocemente , succubi della schiavitù mediatica, dal finto e breve successo, dall’ ignorante apparenza estetica priva di ogni fondamento culturale .

“Il fatto di essere diventato famoso in tarda età, oltre i 40 anni, significa avere avuto il tempo di sviluppare una forma di antidoto verso la celebrità comunemente intesa. Ho potuto fare i conti con la parte peggiore di me, quella più giovane, quella piena di grilli per la testa. Quando poi è arrivata la fama, ero immune. Credo che diventare famosi da giovani sia una delle disgrazie più grandi che possano capitare”.

– ( Toni Servillo )

CANNES, FRANCE - MAY 21:  Actor Toni Servillo attends the 'La Grande Bellezza' Photocall during The 66th Annual Cannes Film Festival at the Palais des Festivals on May 21, 2013 in Cannes, France.  (Photo by Andreas Rentz/Getty Images)

Mostra – I vestiti dei sogni – La scuola dei costumisti italiani per il cinema- (Foto di Fiumarella)

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“I vestiti dei sogni. La scuola dei costumisti italiani per il cinema”, è il titolo della mostra inaugurata al Museo di Roma Palazzo Braschi. In esposizione, fino al 22 marzo 2015, oltre 100 abiti originali, decine di bozzetti e una selezione di oggetti per raccontare un secolo di storia del cinema. Una mostra dedicata all’eccellenza italiana, dei costumi, degli artisti e degli artigiani che hanno fatto grande il cinema, italiano e internazionale.

L’esposizione è promossa da Roma Capitale Assessorato alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turisimo – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e realizzata da Cineteca di Bologna ed Equa di Camilla Morabito, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.

Un percorso dalle origini ai giorni nostri, dalle dive del muto – quando il cinema italiano, già agli albori, primeggiava nel mondo – a La grande bellezza, capace di ridare al nostro cinema un nuovo Oscar. Ma gli Oscar sono anche quelli del caposcuola Piero Tosi (alla carriera, nel 2013) e Danilo Donati (nel 1969 per Romeo e Giulietta di Zeffirelli e nel 1977 per Il Casanova di Fellini), di Milena Canonero (ben tre, il primo con Stanley Kubrick per Barry Lyndon, poi per Momenti di gloria e in anni recenti per la Marie Antoniette di Sofia Coppola), di Gabriella Pescucci (al lavoro con Martin Scorsese per L’età dell’innocenza).

La mostra è un tributo alla tradizione artigiana italiana, a quella dei disegnatori dei costumi e di chi poi li ha realizzati, case come Tirelli costumi, Annamode, Costumi d’Arte, Devalle, Farani, Maison Gattinoni, The One, Sartoria Cesare Attolini e gli atelier Pieroni, Rocchetti, Pompei.

I vestiti dei sogni è divisa in due parti: il percorso principale che racconta un secolo di scuola italiana e si snoda nelle prime dieci sale, e la collezione permanente in cui i costumi sono collocati in un dialogo ispirato ai dipinti esposti nella collezione di Palazzo Braschi.

All’interno della mostra sono in programma attività didattiche per i ragazzi delle scuole e per gli adulti. In un percorso guidato verranno descritti e svelati, attraverso la storia del cinema italiano e dei suoi costumi, molti degli aspetti e dei meccanismi che sono dietro le quinte e caratterizzano il lavoro degli artisti che hanno confezionato e continuano a dare forma ai nostri sogni.

Museo di Roma – Palazzo Braschi

(Articolo dal sito del Comune di Roma )

-www.comune.roma.it