La serie Hanno ucciso l’uomo ragno, interpretata magistralmente da Elia Nuzzolo (Max Pezzali) e Matteo Oscar Giuggioli (Mauro Repetto), è un omaggio ai mitici anni ’90 e alla band che ha segnato una generazione: gli 883. Con una narrazione che mescola musica, amicizia e un tocco di malinconia, la serie riesce a catturare l’essenza di quel periodo irripetibile, portando sullo schermo un racconto che è insieme intimo e generazionale. Ideata da Francesco Agostini, Chiara Laudani, Giorgio Nerone, Sydney Sibilia, diretta da Sydney Sibilia, Alice Filippi, Francesco Capaldo e sceneggiatura di Sydney Sibilia, Chiara Laudani, Francesco Agostini, Giorgio Nerone.


Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli, nei panni dei protagonisti, incarnano con straordinaria intensità l’energia e le emozioni dell’epoca, riuscendo a dare vita ai sogni e alle speranze di due ragazzi alle prese con la vita, la musica e il desiderio di emergere. La loro alchimia è palpabile e rende la storia profondamente vera: i due attori riescono a portare il pubblico indietro nel tempo, facendolo immedesimare nei dubbi e nelle ambizioni di una generazione che ha vissuto appieno il periodo d’oro del pop italiano.

La regia e la colonna sonora sono impeccabili, con canzoni iconiche degli 883 che fanno da sfondo a scene cariche di emozione e coinvolgimento. Ogni brano è scelto con cura per sottolineare i momenti chiave della trama, creando un legame profondo tra musica e narrazione. La sceneggiatura, fresca e autentica, riesce a trasmettere tutto lo spirito del periodo, trattando con delicatezza temi come l’amicizia, il successo e la paura di crescere.
Hanno ucciso l’uomo ragno non è solo una serie per nostalgici, ma un’opera che sa parlare anche al pubblico più giovane, regalando una storia di sogni e sentimenti universali. La performance di Nuzzolo e Giuggioli, così autentica e intensa, rende omaggio alla musica degli 883 e all’amore che tanti continuano a provare per quegli anni. Una serie da non perdere per chi ha amato quella stagione musicale e per chi vuole scoprirne il fascino intramontabile.

Repetto è interpretato in modo brillante, e il personaggio è portato sullo schermo con un’energia contagiosa e sincera. Viene reso perfettamente il suo approccio spensierato, che è al contempo profondo e disarmante, un mix di entusiasmo e sfrontatezza che trasmette freschezza in ogni scena. Mauro rappresenta la parte più viscerale e istintiva della musica e della giovinezza, una forza che rompe gli schemi e trasmette gioia di vivere, con una vena di malinconia che rende il personaggio ancora più affascinante.

La Serie rende giustizia a Mauro Repetto colui che per anni è sempre stato considerato il semplice “Ballerino” pur avendo fatto sì che nascesse il gruppo leggendario. Il modo in cui ritrae Mauro Repetto, egregiamente interpretato dal giovane talento Matteo Oscar Giuggioli, è un omaggio a un artista che, con la sua autenticità, ha saputo lasciare un segno indelebile. La sua figura rimane impressa non solo per la presenza scenica e per i suoi passi di danza unici, ma anche per quel coraggio di restare fedele a sé stesso e di scegliere una strada inaspettata. La serie Hanno ucciso l’uomo ragno ci restituisce la figura di Repetto in tutta la sua umanità e genialità celebrando un personaggio che ha dato colore e vivacità agli 883 e che, finalmente è riuscito a catturare il cuore del pubblico sia nostalgico che di nuova generazione.


