
Oggi ho il piacere di intervistare l’amica Attrice, Presentatrice, Conduttrice e Opinionista Televisiva, Emanuela Tittocchia. Testimonial del “Premio Vincenzo Crocitti International -Vince Award” in occasione dell’ XI Edizione 2023″
Intervista:
FRANCESCO FIUMARELLA:Hai avuto una lunga carriera come attrice in serie TV di successo come “Centovetrine”. Come ricordi quei momenti e cosa ha significato per te far parte di quel progetto?
EMANUELA TITTOCCHIA:CentoVetrine è stata l’avventura più bella ed importante, ha segnato la mia vita. Ho ricordi meravigliosi di quei 14 anni e del mio personaggio. Interpretavo Carmen Rigoni, una ragazza dolce, un po’ ingenua che ha vissuto mille avventure. All’inizio lavorava all’ “Agenzia di viaggi” del centro commerciale, poi al bar, poi al pub e poi è diventata la direttrice della rivista “Cento”. Negli ultimi anni gli autori l’hanno resa più ironica, spiritosa e divertente. Mi fa sorridere quando le persone ancora oggi mi chiamano Carmen (lo considero il mio secondo nome). Centovetrine mi ha arricchito tanto a livello professionale. Stavo sul set tutto il giorno, cambiavo i vestiti e lo stato d’animo in modo veloce tra una scena e l’altra, non c’era il tempo per ripetere tante volte, come avviene invece al cinema o nelle fiction. Nelle soap è veramente tutto velocissimo ed è anche per questo che dovevo essere molto preparata. Poi ricordo i rapporti, le amicizie nate sul set. Eravamo una grande famiglia. Da qualche mese Centovetrine va in onda la mattina su la5 Mediaset, sono le puntate di 18 anni fa… che nostalgia e che tenerezza quando mi rivedo e vedo i miei colleghi. Mi è dispiaciuto tantissimo quando la soap ha chiuso. Mi è dispiaciuto per noi attori, ma anche per gli addetti ai lavori. Alla fine, eravamo in duecento a lavorare lì.

FRANCESCO FIUMARELLA:Hai interpretato vari ruoli nel corso della tua carriera. Quale personaggio ti ha segnato di più, e perché?
EMANUELA TITTOCCHIA:E’ difficile sceglierne uno. Io mi innamoro di tutti i personaggi che interpreto, mi innamoro delle loro battute. Ho ricordi tenerissimi di tutti: della mia Alma di “Estate e fumo” di Tennessee Williams, una donna che per amore si trasforma ma resta sola, di Beatrice di “Berretto a sonagli” di Pirandello, tradita e delusa, della divertentissima Mary del teatro dell’assurdo di Ionesco, di Clarissa di “Ma non andare in giro tutta nuda”, donna che con la sua apparente ingenuità riesce a sgretolare un perbenismo raccapricciante cui spesso siamo troppo abituati, della mia Corrie di “A piedi nudi nel parco”, che riesce a comprendere che per amare bisogna levare un po’ di sé per acquisire un po’ dell’altro, di Helen Harper di “Arsenico e vecchi merletti”, figlia tutta pepe di un reverendo che ama un uomo le cui due ziette hanno come hobby quello di uccidere anziani e seppellirli in cantina. Poi Ombretta in “Un posto al sole”, Sandra in “Non smettere di sognare”. Se dovessi proprio sceglierne uno… sceglierei la mia Carmen Rigoni, la solare e generosa ragazza che lavorava a “Centovetrine”.
FRANCESCO FIUMARELLA:Sei passata con naturalezza dalla recitazione alla conduzione televisiva. Quali sono le principali differenze che hai notato tra questi due mondi?
EMANUELA TITTOCCHIA:Io ho iniziato con il teatro, durante il secondo anno di università, quindi mattina e pomeriggio “Facoltà di Architettura”, la sera a teatro. Inoltre facevo parte di alcune compagnie teatrali di Torino, preparavamo spettacoli da portare in giro. Nel 1991 ho iniziato a lavorare nelle televisioni private di Torino, conducendo vari programmi, questo sempre mentre studiavo. Quando ho terminato l’università ho dedicato tutto il mio tempo alla mia vera passione, la recitazione e la conduzione. Ci sono molte differenze tra la conduzione e la recitazione, però io sono convinta che una cosa aiuti l’altra. Naturalmente nella conduzione si è più liberi, si è più vicini al proprio modo di essere, si è i veri maestri d’orchestra, nella recitazione si deve cancellare completamente il proprio modo di pensare e di rappresentare per essere il personaggio. Entrambe le arti mi affascinano. Se potessi scegliere farei conduzione e teatro.

FRANCESCO FIUMARELLA:La recitazione ti ha offerto la possibilità di esplorare diversi tipi di personaggi. C’è un ruolo che sogni ancora di interpretare, magari al cinema o in teatro?
EMANUELA TITTOCCHIA:Sai che non ho mai interpretato il ruolo di una madre? Mi piacerebbe molto, almeno in scena, dovermi relazionare ad un figlio o ad una figlia. Mi piacerebbe capire che cosa verrebbe fuori da me, quali corde si toccherebbero. Recitare è terapeutico, in questo caso mi incuriosirebbe molto.
FRANCESCO FIUMARELLA:Ti vediamo spesso in veste di conduttrice e opinionista televisiva. Come cambia il tuo approccio rispetto alla recitazione? Quali competenze ti servono per essere efficace in entrambi i ruoli?
EMANUELA TITTOCCHIA:Condurre mi piace di più perché ho il controllo di tutto e mi dà più soddisfazione. Fare l’opinionista comunque mi piace molto e non è semplice come può apparire. Lo faccio da una ventina d’anni in RAI e a Mediaset. Intanto, per essere opinionisti, bisogna avere un’opinione. Spesso le persone leggono delle cose e ripetono quello che dicono altri, poi però non sanno sostenere una tesi. Invece avere un’opinione propria è importante, poi bisogna saperla esporre, non bisogna avere paura di dirla. A me salva il fatto di avere timore del giudizio delle persone. Mi sono divertita tanto a fare l’opinionista ad Italia sul 2 (Rai 2), Buona Domenica (Canale 5), Pomeriggio 5 (Canale 5), Matrix (Canale 5), Domenica live (Canale 5), Mattino 5 (Canale 5), Pomeriggio 5 (Canale 5), Se.. a casa di Paola (Rai 1), Uno Mattina (Rai 1), Tiki Taka (Italia 1), Estate in diretta (Rai 1), Maurizio Costanzo Show (Canale 5), Forum (Canale 5), Uno Mattina (Rai 1).
FRANCESCO FIUMARELLA:Hai lavorato anche come opinionista in programmi televisivi molto seguiti. Come ti prepari per esprimere la tua opinione su temi di attualità e spettacolo in un contesto così dinamico?
EMANUELA TITTOCCHIA:Leggo e studio molto. Io sono abituata a studiare. L’università mi ha formata tanto, una laurea al Politecnico di Torino non è una passeggiata. Però ora ho un metodo di studio e di analisi che mi accorgo che pochi hanno. Quando vado in onda in diretta devo essere preparata e molto lucida soprattutto quando si parla di temi di attualità e cronaca. Io per scelta non parlo di cronaca nera, penso ne debbano parlare solo esperti, anche se in realtà ne parlano tutti e dicono un sacco di cavolate.
FRANCESCO FIUMARELLA:Sei molto attiva anche nel ruolo di conduttrice e presentatrice. Quali sono le qualità fondamentali, secondo te, per avere successo in questo ruolo?
EMANUELA TITTOCCHIA:Io sto portando in giro per l’italia la mia “Masterclass di dizione, uso della voce e conduzione”. Sta andando molto bene, i ragazzi a cui insegno sono sempre molto attenti ed interessati. Spiego loro come si sta su un palco, o in uno studio televisivo, e come si conduce una serata o una trasmissione. Io parto sempre dalla dizione, dall’uso della voce, dalla sicurezza del linguaggio. La voce si usa per trasmettere informazioni, ma non solo. Si usa per emozionare, persuadere e ispirare chi ascolta. Poi serve una conoscenza della lingua italiana e dei vocaboli, quindi bisogna leggere tantissimo. Poi serve presenza, la consapevolezza di quello che si fa e dove si è. Serve capire cosa si sta presentando, conoscere perfettamente gli ospiti e gli argomenti che si trattano. Poi tanta gavetta ed esperienza, ma si impara.
FRANCESCO FIUMARELLA:Conduzione televisiva e recitazione richiedono energie diverse. Quale dei due ruoli ti senti più vicina o ti diverte di più?
EMANUELA TITTOCCHIA:Bella domanda! Sì, c’è differenza. Il teatro prevede una preparazione, uno studio del copione, mesi di prove e poi ci si gioca tutto in due ore. C’è la verità assoluta, l’immediatezza, lo scambio. Il cinema ha delle attese lunghissime, si rigira la scena tantissime volte, bisogna tenere la concentrazione e lo stato d’animo per molto più tempo. La fiction somiglia al cinema in questo. Si gira una scena, dopo un mese magari se ne gira un’altra che nella storia è precedente alla prima, e anche qui lunghe attese. Poi dipende dal ruolo, dal regista. La televisione somiglia di più al teatro. Arrivi e fai, diretta ed immediata. Io per formazione e carattere sono molto più vicina al teatro e alla tv. Amo l’immediatezza, mi carico e mi preparo e devo dare in quel momento. Odio attendere, mi stanca.
FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è stato il momento più difficile o impegnativo che hai affrontato durante una diretta televisiva, e come lo hai gestito?
EMANUELA TITTOCCHIA:Cinque anni fa circa, durante una diretta televisiva una conduttrice e gli altri ospiti, d’accordo con lei, mi hanno accusato di una aver fatto cose orrende, assolutamente senza motivazione, se non la voglia di fare scoop. Io in quel momento non mi sono resa conto di quello che stava succedendo, non pensavo potesse esistere così tanta cattiveria. Comunque è passata. Sono stata molto buona, ho perdonato e sono andata avanti. Oggi non so come mi comporterei…..
FRANCESCO FIUMARELLA:Hai partecipato a reality show come “L’Isola dei Famosi”. Che esperienza è stata per te? Cosa ti ha insegnato vivere in un contesto così estremo?
EMANUELA TITTOCCHIA:E’ stata un’esperienza straordinaria. Sinceramente all’inizio ero un po’ scettica per la presenza delle telecamere giorno e notte e per le numerose difficoltà reali che mi hanno raccontato gli amici che avevano preso parte nelle edizioni precedenti. Poi ho deciso di buttarmi, volevo fare un’esperienza diversa. Io tendo ad annoiarmi facilmente, ho bisogno di stimoli nuovi e da questo punto di vista l’Isola sarebbe stata una novità assoluta per me. Stare senza mangiare, dormire a terra tra gli insetti…
La cosa più difficile è stata gestire i mosquitos perché anche di notte danno il tormento. Però, alla fine, è andata bene. La natura mi ha dato tanta carica e oggi posso dire che sono felice di aver partecipato e non c’è mai stato un momento in cui mi sono chiesta chi me l’avesse fatto fare. Cosa mi ha insegnato? Che siamo fortunati ad avere cibo e acqua, ma in realtà questa è una consapevolezza che già avevo.

FRANCESCO FIUMARELLA:C’è un programma televisivo che non hai ancora condotto ma che sogni di presentare un giorno?
EMANUELA TITTOCCHIA:Credo che il sogno di tutte le conduttrici italiane sia Sanremo. Nel 2020 ho curato la Direzione Artistica dell’ “Opening Sanremo”, l’evento che celebrava la 70esima edizione e dava il via al Festival, al Teatro del Casinò. Organizzato da Rai e Rai Pubblicità. Durante la serata sono stati proiettati filmati storici di Rai Teche, sono intervenuti ospiti legati alla storia del Festival come Lorella Cuccarini, Fausto Leali, Francesco Facchinetti e Francesco Baccini. Io ho fatto anche un omaggio alla grandissima Mia Martini durante la serata, recitando un monologo scritto da David Gramiccioli. Poi ho collaborato all’organizzazione del palco esterno del Festival ed ero la presentatrice ufficiale di Casa Sanremo. Era l’anno della litigata di Morgan e Bugo, ricordo tutto il caos e il divertimento. E’ stato bellissimo, però è logico che scendere la scala dell’Ariston è il sogno più grande. Il Festival ha sempre qualcosa di magico.
FRANCESCO FIUMARELLA:Sei una figura pubblica con una lunga carriera alle spalle. Come gestisci la pressione e le aspettative del pubblico e dei media?
EMANUELA TITTOCCHIA:Io sento una grossa responsabilità nei confronti delle persone che mi seguono. L’avvento della tecnologia ha permesso a tutti noi di usare nuove forme di interazione e di creare molti rapporti virtuali. Per chi fa il mio lavoro è importante il parere del pubblico e il rapporto con chi ci segue. A me i social portano tanta gioia, leggere tutti i commenti e le dimostrazioni d’affetto mi fa felice. Con i media dipende: ci sono giornalisti corretti con i quali ho buonissimi rapporti e giornalisti e testate che non stimo. Se scrivono calunnie denuncio.
FRANCESCO FIUMARELLA:Nel corso della tua carriera hai affrontato anche momenti difficili. Quali sono state le sfide personali più importanti e come le hai superate?
EMANUELA TITTOCCHIA:Io ho conosciuto l’anoressia a 19 anni e anche l’amenorrea per molti anni. Non mi alzavo più dal letto, non ero in grado di fare niente e francamente non mi interessava. Quando la mia insegnante di recitazione mi ha espulso dalla scuola per le troppe assenze mi è scattato qualcosa e piano piano, con grande fatica (all’inizio mi portavano in braccio) ho ripreso ad uscire e frequentare la scuola. Era l’unica cosa che mi interessava fare, l’unica luce che vedevo. Il Teatro mi ha salvato la vita. Per questo gli sono riconoscente e lo amo così tanto.
FRANCESCO FIUMARELLA:Il mondo dello spettacolo richiede grande impegno e dedizione. Come riesci a bilanciare la tua carriera con la tua vita privata?
EMANUELA TITTOCCHIA:Il lavoro è la mia vita, l’unica grande passione, non so mai dove finisce una cosa e inizia l’altra, ma questo succede con tutti i lavori creativi e soprattutto con le attività che ci piacciono. Sono sempre attenta e ricettiva. Quando ho tempo libero spesso mi chiudo in casa, rivedo i film che mi piacciono, soprattutto Totò, e quando posso vedo i miei amici, aperitivo, cena….
FRANCESCO FIUMARELLA:Come pensi che la tua esperienza come attrice ti abbia influenzato come persona nella vita di tutti i giorni? C’è un lato della tua personalità che è cambiato grazie alla recitazione?
EMANUELA TITTOCCHIA:Come ho scritto prima il teatro mi ha salvato la vita. E’ stato un percorso lungo di conoscenza e accettazione di sé, capire i propri sogni. Le proprie autenticità non è semplice, soprattutto in una società che ci vuole tutti omologati e perbenisti. Una come me deve rompere le catene per stare bene e ad un certo punto l’ho fatto. Essere fedeli a se stessi è faticoso, ma è l’unica via d’uscita che abbiamo. La recitazione, lo studio dei personaggi, portarli in scena mi ha aiutato tantissimo in tutto il percorso.
FRANCESCO FIUMARELLA:Hai già avuto una carriera ricca di successi, ma c’è qualcosa che senti di non aver ancora raggiunto e che speri di realizzare in futuro?
EMANUELA TITTOCCHIA:Io non mi fermo mai e difficilmente mi volto indietro. Sono soddisfatta della mia vita e del mio percorso, di tutta la gavetta fatta all’inizio e il lavoro continuo di tutti i giorni. Tutta la strada percorsa mi ha permesso di acquisire consapevolezza, conoscenza e sicurezza. Oggi mi sento molto preparata, pronta ad imparare ancora, ma sicuramente molto sicura nel mio lavoro di autrice, attrice e conduttrice. Ho tanti progetti e una trasmissione di cui non posso ancora parlare……
FRANCESCO FIUMARELLA:Stai lavorando a nuovi progetti televisivi o cinematografici che ci puoi anticipare?
EMANUELA TITTOCCHIA:A dicembre esce un film in cui sono coprotagonista. E’ un poliziesco molto interessante con una bella trama. Con Alessandro Ingrà, Alessandro Paci, Graziano Salvadori, Bruno Santini, Chiara Sani e la partecipazione straordinaria di Alvaro Vitali. La regia è di Alessandro Ingrà e Alberto Cavallini. Poi tanti eventi da condurre e una trasmissione televisiva della quale non posso ancora parlare. Poi le mie Masterclass sulla dizione, uso della voce e conduzione che sto portando in giro in tutta Italia.
FRANCESCO FIUMARELLA:Nel mondo dello spettacolo, l’adattabilità è fondamentale. Come ti immagini il futuro della televisione e del cinema in Italia, soprattutto con l’evoluzione delle piattaforme digitali?
EMANUELA TITTOCCHIA:C’è una bella diversificazione, una crescita basata su nuovi mercati e nuovi prodotti. Questo dà la possibilità di sperimentare programmi televisivi diversi che altrimenti non si potrebbero fare. Trovo assolutamente positiva questa realtà che si sta ampliando. Io, in realtà, sono abituata a seguire i programmi sulle reti storiche della tv e guardare i film al cinema. Mi piace così.
FRANCESCO FIUMARELLA:Ti vedremo mai impegnata in nuovi format o ruoli particolari, magari più legati al cinema o a progetti teatrali?
EMANUELA TITTOCCHIA:Inizia un mio programma televisivo, ma non posso dire altro per ora. Magari ci sentiamo tra un po’ di tempo e ne parliamo. Poi devo girare il cortometraggio che ho scritto.
FRANCESCO FIUMARELLA:Hai mai pensato di dedicarti alla regia o alla produzione, o ti vedi sempre più sul fronte della recitazione e conduzione?
EMANUELA TITTOCCHIA:Io mi sono spesso occupata della regia e della direzione artistica degli eventi che ho condotto. Mi piace molto. Firmerò io la regia del corto che ho scritto e che racconta la mia famiglia. Credo sia normale voler ampliare il proprio campo dopo un po’. Credo anche che un bravo attore sia sempre un regista che sa qualcosa in più. Me ne accorgo quando vengo diretta da un regista che è anche attore.
FRANCESCO FIUMARELLA:Che consiglio daresti a un giovane o una giovane che vuole entrare nel mondo dello spettacolo oggi?
EMANUELA TITTOCCHIA:Di studiare, di prepararsi, di fare tanta gavetta, perché quando arriva il momento giusto bisogna essere pronte. E’ un ambiente complesso ed un lavoro difficile, serve molto impegno, ma se si ha passione diventa tutto bellissimo.
FRANCESCO FIUMARELLA:Guardando indietro alla tua carriera, c’è qualcosa che faresti diversamente o che cambieresti?
EMANUELA TITTOCCHIA:Tantissime cose, cambierei la metà delle cose che ho fatto. Avrei detto più sì, ho rifiutato di fare cose per insicurezza o paura di non essere all’altezza. Sono una professionista e non mi butto se non sono preparatissima. Credo di aver sbagliato in questo. Ho perso occasioni, ne potrei elencare tantissime….
FRANCESCO FIUMARELLA:Hai un motto o una filosofia di vita che ti guida nel lavoro e nelle scelte personali?
EMANUELA TITTOCCHIA:Il mio motto è: “La vita è questa, niente è facile, nulla è impossibile!”

