Oggi ho il piacere di intervistare l’amico Attore Bruno Pavoncello, Insignito del “Premio Vincenzo Crocitti International -Vince Award IX Edizione 2021”.

Intervista:

FRANCESCO FIUMARELLA: Ciao Bruno, quando hai scoperto la tua passione per la recitazione? C’è stato un momento particolare che ti ha fatto capire che volevi diventare un attore?

BRUNO PAVONCELLO: diciamo che è nato tutto per caso, non avevo nessuna passione, anzi ero piuttosto timido e riservato, tanto da “Imboscarmi” alle recite scolastiche. Poi come detto, per puro caso, mi proposero di fare un ruolo con Paolo Virzì, esattamente sul film Caterina va in città. Affrontai la situazione con zero esperienza e nessuna speranza. In realtà rimango affascinato da tutto quello che c’è dietro la lavorazione di un film, tanto è vero che entrai in collaborazione con un capogruppo di generici, ed ho gestito diversi film da coordinatore generici, da lì iniziarono i vari registi che mi avevano notato nel film di Virzì, a chiamarmi per interpretare piccoli ruoli,oltre a quelli con cui stavo coordinando il loro film. Poi chiaramente erano attività incompatibili quindi lasciai il coordinamento e continuai a recitare

FRANCESCO FIUMARELLA:Hai interpretato molti ruoli nel corso della tua carriera. C’è un personaggio che hai interpretato che senti particolarmente vicino a te?

BRUNO PAVONCELLO:diciamo che la maggior parte delle volte il personaggio che recito è cucito su misura, poi attori presi cine ispirazione ne potrei citare tantissimi. Ognuno ha o aveva delle caratteristiche uniche. Da giuliano gemma a Gigi Proietti ,a Francesco Colella fino ai meravigliosi ragazzi di romanzo criminale (sartoretti, Marchioni,Roja,montanari pesce ecc ecc

FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è stato il ruolo più impegnativo che hai dovuto affrontare e cosa hai imparato da quella sfida?

BRUNO PAVONCELLO:I ruoli secondo me più impegnativi, posso dire in realtà sono stati 2, anche se brevi, ma hanno avuto un grosso impatto su di me. Mi riferisco a Piuma, dove dovevo affrontare uno stratosferico Colella, per la regia di Roan Johnson, e l’altro sul complottista di Valerio Ferrara presentato il 20 ottobre ad Alice nella città, dove mi interfacciavo con un bravissimo Antonio Gerardi. In entrambi i casi, posso dire , non dovevamo seguire la sceneggiatura ma andare a braccio ed improvvisare. Per me che non vengo da scuole o laboratori è stato devastante all’inizio , ma ho imparato che con certi, se posso permettermi colleghi, puoi scalare le montagne. Inoltre anche su ghiaccio di de Leonardis/moro fare la parte di un “tenerone” rispetto al consueto coatto mi ha lasciato qualcosa dentro.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come ti prepari per interpretare un nuovo personaggio? Hai un metodo specifico o segui un approccio più istintivo?

BRUNO PAVONCELLO:Per interpretare un nuovo personaggio più che altro seguo l’istinto, cerco di capire il carattere del mio interlocutore. Sinceramente non amo personaggi storici o letterari, sono troppo impostati e non hai margine di improvvisazione

FRANCESCO FIUMARELLA:Hai lavorato con registi e attori di grande talento. Qual è stata la collaborazione che ti ha maggiormente arricchito, sia dal punto di vista artistico che personale?

BRUNO PAVONCELLO: Ho avuto la fortuna di lavorare come coordinatore e/o recitare con grandissimi registi, sia di vecchia scuola che giovani e bravissimi registi. Ognuno mi ha insegnato qualcosa.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come vivi l’esperienza del set? Cosa ti piace di più dell’atmosfera di un set cinematografico o televisivo?

BRUNO PAVONCELLO: L’attesa mi sfianca, ma l’atmosfera in generale è stupenda.

FRANCESCO FIUMARELLA:Il teatro è una parte importante della tua carriera. Cosa ti affascina di più della recitazione teatrale rispetto a quella cinematografica?

BRUNO PAVONCELLO: Ritengo le cose completamente diverse, non paragonabili, ne per recitazione ne per fatica. Il teatro purtroppo poco seguito, oltre l’impostazione nella recitazione hai prove, prove, prove,e ancora prove, fai la tua recitazione e finisce tutto lì. La TV, il cinema rimane negli archivi.

FRANCESCO FIUMARELLA:La recitazione richiede spesso un grande impegno emotivo. Come riesci a bilanciare le emozioni richieste dai personaggi con la tua vita personale?

BRUNO PAVONCELLO:Come ho detto prima spesso ogni attore nel suo ruolo ritrova qualcosa che ha già vissuto direttamente o indirettamente.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come è cambiata la tua visione del mestiere di attore nel corso degli anni? C’è un consiglio che daresti a te stesso agli inizi della carriera?

BRUNO PAVONCELLO:Che dire ci vuole pazienza, e capacità di scegliere il progetto giusto, non apparire a tutti i costi.

FRANCESCO FIUMARELLA:Quali sono le maggiori sfide che hai affrontato nel mondo della recitazione e come sei riuscito a superarle?

BRUNO PAVONCELLO:Le sfide più grosse ancora non sono accadute, perché quelle di cui ti dicevo prima, ossia l’improvvisazione, sembravano insormontabile.

FRANCESCO FIUMARELLA:Hai nuovi progetti in cantiere di cui puoi parlarci? C’è un film, uno spettacolo teatrale o un ruolo speciale che ti vedremo interpretare prossimamente?

BRUNO PAVONCELLO:L’ultimo film sarà il complottista di Valerio Ferrara presentato in anteprima il 20 ottobre. È una specie di sequel di un corto sempre dello stesso regista che 2 anni fa vinse a Cannes. Ho cambiato ruolo rispetto al cortometraggio, ma è divertente.

FRANCESCO FIUMARELLA:Guardando al futuro, dove ti vedi tra cinque o dieci anni? Quali sono i tuoi obiettivi professionali a lungo termine?

BRUNO PAVONCELLO:No, non essendo più un giovanotto pensare da qui a 10 anni è azzardato. Per ora già sono nonno di 3 splendide nipotine, e mi basta vedere la loro crescita.

FRANCESCO FIUMARELLA:Ti piacerebbe esplorare altri aspetti del mondo dello spettacolo, come la regia o la sceneggiatura, in futuro?

BRUNO PAVONCELLO:Diciamo che visto che con il backstage ho già avuto a che fare, con la recitazione pure …….non mi rimane che pensare alla sceneggiatura. Chissà?!

FRANCESCO FIUMARELLA:Come pensi che il cinema e il teatro stiano evolvendo in Italia? Quali sono, secondo te, le sfide e le opportunità per gli attori oggi?

BRUNO PAVONCELLO:Pur essendo un personaggio destinato al “cattivo” penso che la gente abbia bisogno di messaggi positivi, hanno necessità di accantonare i problemi quotidiani. L’ironia al posto della violenza, le abbuffate al posto delle sparatorie. Le opportunità? Ci sarebbe da rivedere il sistema, e tu lo sai bene. Non a tutti vengono concesse opportunità.

FRANCESCO FIUMARELLA:Cosa consiglieresti ai giovani che vogliono intraprendere la carriera di attore in un ambiente così competitivo?

BRUNO PAVONCELLO:Non devono strafare, a volte essere se stessi rende.

FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è stato finora il momento più gratificante della tua carriera?

BRUNO PAVONCELLO:Posso dire il Premio Vincenzo Crocitti International -Vince Award o è troppo scontato?

FRANCESCO FIUMARELLA:Cosa significa per te essere un attore oggi, in un mondo sempre più influenzato dai social media e dalle nuove tecnologie?

BRUNO PAVONCELLO:Sinceramente non mai sentito attore, perché c’è sempre qualcosa di me, quindi interpreto un personaggio reale, magari accentuando il carattere, e purtroppo con i social non sono così bravo. Vedere oggi dei “Tktoker” essere considerati vip mi lascia perplesso.

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