Oggi ho il piacere di intervistare l’amica, Autrice, Scrittrice, Attrice e Nuotatrice, Caterina Boccardi, Insignita del “Premio Vincenzo Crocitti International -Vince Award” in occasione della IX Edizione 2021.

Intervista:
FRANCESCO FIUMARELLA:Caterina, come è iniziata la tua passione per la scrittura e la recitazione? Qual è stato il momento in cui hai capito che queste sarebbero state le tue strade?
CATERINA BOCCARDI:La scrittura e la recitazione sono due passioni che coltivo sin da piccola. Ricordo che mi mettevo sul balcone con uno scopettone che magicamente diventava un microfono ed inventavo storie di pura fantasia sperando che da lì a poco si formasse una gran folla, in realtà, l’unico ad esserci era mio padre che si metteva sotto il balcone, mi applaudiva e poi una volta salito a casa si complimentava con me. Per quanto riguarda la scrittura mi scrivevo le lettere da sola, in terza persona con tanto di francobollo poi ne scrivevo una ai miei genitori ed una ad una mia zia a cui ero molto legata e questo avveniva ciclicamente una volta a settimana. Poi ho iniziato con il diario dei segreti fino ad arrivare al mio primo libro. All’età di sedici anni ho compreso che nessun altro lavoro mi avrebbe potuto emozionare quanto la scrittura e la recitazione. Per me erano un bisogno che insieme allo sport hanno segnato positivamente la mia vita.

FRANCESCO FIUMARELLA:Riesci a trovare delle connessioni tra il tuo essere scrittrice e attrice? In che modo le due arti si influenzano a vicenda?
CATERINA BOCCARDI:La scrittura produce immagini nella mente di chi scrive e di chi legge. Nella recitazione qualcuno ha preparato qualcosa per noi che dobbiamo studiare , farlo nostro ma che non possiamo cambiare. Ho sempre trovato connessione tra entrambe le cose perché evocano emozioni, due forme di comunicazione che mi emozionano e mi spingono a cercare di emozionare chi mi legge o mi guarda. Certo quando scrivo sono me stessa perché sono io a creare l’immagine di quel personaggio, nella recitazione osservo, interpreto, nella scrittura conta la “parola”.



FRANCESCO FIUMARELLA:Da dove prendi ispirazione per le storie che scrivi? Ci sono temi ricorrenti che senti particolarmente tuoi?
CATERINA BOCCARDI:Nella scrittura trovo ispirazione dalla vita quotidiana delle persone, dal mio modo di osservare il “Mondo”, dalla musica o magari guardando un film. Per uno dei miei libri “Verde Pallido” ho avuto l’ispirazione mentre ero a Venezia per la Biennale in quel caso galeotta è stata l’arte!


FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è stata la sfida più grande che hai affrontato durante la stesura del tuo ultimo libro?
CATERINA BOCCARDI:Il mio ultimo racconto “Aria-Soffio” editato da Cantera Edizioni nasce come opera teatrale e docufilm. La sfida più grande è stata quella della “provocazione”, uno studio incentrato sull’Amore con un essere cento per cento in PVC. Perché l’amore con un essere umano è molto più complicato. In questa epoca dove tutto sembra all’avanguardia in verità c’è tanta discriminazione. Ecco ha cercato di azzerare questi tabù per ritornare ad amare senza paure, senza preconcetti.


FRANCESCO FIUMARELLA:Che rapporto hai con i tuoi lettori? C’è un feedback che ti ha colpita particolarmente?
CATERINA BOCCARDI:Con i miei lettori ho un bellissimo rapporto, un mutuo scambio su ciò che scrivo con critiche costruttive e punti di vista diversi da portarmi a riflettere. Mi ha colpito una donna che dopo aver vista una mia performance su Aria-Soffio mi si è avvicinata ringraziandomi di non averla fatta sentire sola ma di aver capito che tanti sono a vivere la sua condizione di donna con difficoltà a relazionarsi con un uomo e poi mi ha detto che sarebbe andata in un negozio a comperare Benton ( il pupazzo di plastica nero).
FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è stato il ruolo che ti ha emozionata di più interpretare e perché?
CATERINA BOCCARDI:In assoluto il ruolo di Stenografa nel film di Ridley Scott “All the money in the world” dove facevo la stenografa di Paul Getty interpretato da Kevin Spacey. Pur non avendo avuto battute ma solo quello di stenografare ho respirato aria di set internazionale con dei potenti del cinema come appunto il già citato Kevin Spacey, Mark Wahlberg, Michelle Williams che mi hanno fatto sentire una di loro durante le riprese per non parlare del regista il mitico Ridley Scott di una semplicità disarmante.

FRANCESCO FIUMARELLA:Quando entri nei panni di un personaggio, quali sono le prime cose su cui lavori per dargli vita?
CATERINA BOCCARDI:Mi “ immedesimo” nel personaggio, leggo il copione, spesso entro subito in connessione con il ruolo cerco di capire cosa ha vissuto il personaggio, come ha vissuto e scrivo su un foglio la sua storia , le sue emozioni! Studio la parte emotiva degli altri attori e finito lo spettacolo esco dal personaggio anche se ognuno lascia qualcosa dentro di me.

FRANCESCO FIUMARELLA:Ci sono delle esperienze teatrali o cinematografiche che hanno segnato in modo particolare il tuo percorso?
CATERINA BOCCARDI:Ogni progetto teatrale o cinematografico ha segnato la mia esperienza lavorativa e formativa. Ad oggi non ce n’è uno particolare perché come per la scrittura ogni mio libro è frutto di un mio vissuto e l’ultimo è sempre quello che più mi piace non dimenticando mai il primo! Un po’ come in amore il primo amore non si dimentica mai ma poi l’ultimo che rappresenta il “qui ed ora” è quello che cattura i nostri pensieri nel bene o nel male.
FRANCESCO FIUMARELLA:Hai qualche progetto a cui stai lavorando al momento, sia come scrittrice che come attrice, di cui ci puoi parlare?
CATERINA BOCCARDI:Ora sto lavorando su uno spettacolo teatrale che andrà in scena il 16 e 17 dicembre al teatro la Cometa off. La drammaturgia e regia e di Nicholas Gallo con cui ho già lavorato. Nicholas porta in scena “Liza” liberamente ispirato ai Fratelli Karamazov di Dostoevskij. Liza non è solo una donna, è l’immagine della carne, del desiderio privo di magnetismo, una delle donne chiave, del magnifico Romanzo di Dostoevskij, diventa immagine contemporanea di una società che ha perso il dualismo che c’era tra il pensiero di chi pensa veramente e l’incarnazione di un ideale. Liza oggi è esattamente come quella di un tempo, in un contesto predominato dall’abnegazione dei diritti e dell’accettazione di essi. È immagine decadente. Cinematograficamente sono impegnata in un progetto dal titolo “The Gift” Un film di grande portata che sta prendendo vita in Calabria, grazie alla collaborazione tra la casa di produzione Tempi Moderni e il sostegno della Calabria Film Commission. Il film intitolato “The Gift” si distingue per il suo ambizioso obiettivo: coniugare la storia ricca e complessa della Calabria e della Basilicata con le più avanzate tecniche di produzione cinematografica, il tutto attraverso una narrazione che esplora il mito, la cultura e la scienza. Il cuore di “The Gift” ruota attorno alla figura storica di Federico II di Svevia, conosciuto come Stupor Mundi per la sua intelligenza straordinaria e la sua capacità di creare ponti tra le diverse culture del Mediterraneo. Federico II non era solo un sovrano abile e un guerriero formidabile, ma anche un uomo di cultura e scienza. Nato il 26 dicembre 1194, fu descritto dai suoi contemporanei come un prodigio, un giovane in grado di parlare diverse lingue – latino, greco, arabo, ebraico, tedesco e francese – e profondamente appassionato di arti e scienze. Federico rappresenta un simbolo di integrazione tra la cultura cristiana e musulmana, un precursore di quel dialogo interculturale che oggi è al centro di molte riflessioni sulla convivenza tra popoli e religioni. La produzione è guidata da professionisti di grande calibro, a partire dal regista e supervisore degli effetti visivi, Gianfranco Confessore, docente universitario ed esperto di Intelligenza Artificiale, fino a Nino Celeste, direttore della fotografia con oltre 160 produzioni cinematografiche alle spalle. Una squadra che garantisce un livello tecnico e artistico di prim’ordine, in grado di portare “The Gift” a competere sul panorama cinematografico nazionale e internazionale. Oltre agli aspetti tecnici e alla narrazione, “The Gift” può contare su un cast di attori di talento, tra cui Marina Suma, Caterina Misasi, Annalisa Insardà, Riccardo Mei e me. Io interpreterò il ruolo di Violante Caserta, l’apprendista custode del Castello Svevo di Cosenza, la quale si trova coinvolta in una trama complessa che collega la storia della città con i segreti del passato. Il personaggio di Violante incarna la curiosità e il legame profondo con la storia locale, un tema centrale del film.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come immagini il tuo futuro artistico? C’è un sogno che vorresti realizzare o un obiettivo che ti sei posta?
CATERINA BOCCARDI:In un mondo di incertezze, fragilità, vedo un futuro artistico sospeso dove la meritocrazia assume sempre meno valore ma grazie alla fede, alla mia famiglia ho sempre una visione positiva che non mi fa cadere nella falsità. Il sacro è per me una guida, che mi ricorda di essere umile e soprattutto di percorrere i miei obiettivi con autenticità. Il mio sogno è quello di poter realizzare un film da uno dei miei libri!
FRANCESCO FIUMARELLA:Quali sono i libri o i film che ti hanno ispirata maggiormente nella tua carriera?
CATERINA BOCCARDI:Mi sono sempre ispirata a Proust con la sua potenza espressiva, una scrittura originale, minuziosa dove descrive emozioni, sentimenti legati al ricordo e all’essere umano a quei sentimenti più nascosti! E poi io dico sempre che alla fine l’amore è l’unico gioco che non si vince mai ma che fa girare il mondo e lui ne è un esempio! Un altro a cui prendo ispirazione e’ Bukowski un poeta, scrittore spietato che mette tutto a nudo nero su bianco … Il così detto realismo sporco, un autore sui generis adoro la sua sincerità, la sua franchezza. Lo trovo geniale e sempre attuale. Riguardo ai film da Fellini, a Visconti, Moretti, Rossellini ma adoro molto anche i film francesi!






FRANCESCO FIUMARELLA:Come riesci a bilanciare la vita privata con quella artistica, considerando quanto richiedono entrambe le tue passioni?
CATERINA BOCCARDI:Conciliare la vita artistica a quella personale mi riesce bene perché vivo entrambe con passione, mi permette di accrescere la mia conoscenza, la mia creatività e la maggior parte dei miei amici fanno parte del mondo artistico per cui ci si comprende se a volte non si riesce a stare insieme perché coinvolti da progetti lavorativi e questo succede anche in amore.



FRANCESCO FIUMARELLA:Se potessi incontrare te stessa agli inizi del tuo percorso, che consiglio ti daresti?
CATERINA BOCCARDI:Se incontrassi Caterina all’inizio del mio percorso mi farebbe una gran tenerezza perché ha trascorso la sua vita alla ricerca dell’Amore vivendo il tutto come un sogno! Ancora oggi i miei amici mi dicono che vivo in un mondo tutto mio ma sono felice di poter sognare ancora e non essere disincantata nonostante le difficoltà della vita! E poi ti capita di incontrare persone come te Francesco che ti spingono a non smettere di sognare perché alla fine la meritocrazia premia anche coloro che sono stati per tanto tempo all’ombra! Per cui direi a Caterina di continuare a credere nell’amore e a sognare perché come dice Proust “Se sognare un po’ è pericoloso, il rimedio non è sognare di meno ma sognare di più, sognare tutto il tempo”.

