Oggi ho il piacere di intervistare l’amica Attrice, Valeria Mafera, Insignita del “Premio Vincenzo Crocitti International -Vince Award XII Edizione 2024.

Intervista:
FRANCESCO FIUMARELLA: Ciao Valeria Valeria, come è nata la tua passione per la recitazione? C’è stato un momento particolare che ha segnato l’inizio della tua carriera?
VALERIA MAFERA: Al Festival di Spoleto con “L’isola purpurea” di Bulgakov, regia di Marco Lucchesi. Uno spettacolo in cui si sorrideva molto con intelligenza e classe. Io danzavo nel corpo di ballo e mi affidarono alcune battute.Mi sono emozionata ed illuminata: comunicare con il corpo e con la parola,usare ogni angolo di se’sul palco:meraviglia! Pochi mesi dopo andai a fare le selezioni all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”: mi presero e mollai tutto il resto, universita’e corsi di giornalismo che volevo seguire, per entrare in quel frullatore che e’la vita in un’Accademia: lì,ti smontano e ti riassemblano in una versione di te più consapevole e coraggiosa, si spera.



FRANCESCO FIUMARELLA:Quali sono stati gli ostacoli più grandi che hai affrontato nel tuo percorso artistico e come li hai superati?
VALERIA MAFERA:Mi vengono in mente tre punti:
1. E’sempre tutto un esame continuo. Snervante.
2. I “No” che arrivano. Non e’sempre colpa tua. Anzi, spesso prescindono da te: tu fai la tua proposta, ma poi dipende da tanti fattori su cui tu non hai potere:una questione di incastri e di scelte necessarie che non riguardano la tua proposta.
3.Ma su tutto, direi la sfida vera è mantenere la propria energia viva e curiosa. In realtà, emozioni ed energia sono il carburante fondamentale: il segreto e’averne sempre molta cura.

FRANCESCO FIUMARELLA:C’è un attore o un’attrice che ti ha ispirata particolarmente nel tuo cammino?
VALERIA MAFERA:Io non ho il culto della personalita’. Ho degli attori e delle attrici che stimo tanto, ma non ho idoli. Pero’quando vidi (in Videocassetta, pensate quanto tempo fa!) la meravigliosa proposta di Ariel creata da Giulia Lazzarini che, appesa ad un cavo, volava e recitava fra cielo e terra, letteralmente sopra il palcoscenico de “La tempesta” con la regia di Strehler, io mi son messa a piangere dall’emozione e ho detto:”Cosi’….Anche io, cosi’”. E’ tutta colpa della Lazzarini, insomma: mi ha sciolto il cuore.

FRANCESCO FIUMARELLA:Tra tutti i personaggi che hai interpretato, ce n’è uno a cui ti senti particolarmente legata? Perché?
VALERIA MAFERA: La Regina di Romania: ”Elisabetta de Wied- sotto falso nome”.Un monologo messo in scena al Teatro di Roma-Teatro India nel 2018 con la regia di Maria Inversi, accompagnata dalla voce dolcissima di Virginia Guidi. La amo perche’ lei che fu regina ,fu anche ribelle e contestatrice. Difese se stessa e la sua essenza.Scrisse con lo pseudonimo di Carmen Sylva dei testi davvero in anticipo sui tempi. Parlò della liberta’in senso lato, ma anche per la donna. Dimostrò che chiunque, qualunque ruolo ricopra, puo’combattere la sua battaglia per la liberta’di se’. Potente.

FRANCESCO FIUMARELLA:Hai esperienza sia nel teatro che nel cinema/televisione. Quale di questi mondi senti più vicino e perché?
VALERIA MAFERA:A me interessa riuscire a comunicare. Far riflettere e, magari fosse, emozionare.I mezzi cambiano, l’obiettivo no. A teatro l’impatto è immediato e non hai possibilita’di recupero:ogni sera è ”buona la prima”. Di contro hai l’energia di chi è seduto in platea, che ti carica e ti sostiene. Di fronte alla macchina da presa hai solo la tua connessione con il partner di scena e il lavoro con cui sei arrivato fin lì. Sono due mondi. Lo scopo a livello idealistico è lo stesso: “vieni con me: ti racconto la storia di quest’anima…”


FRANCESCO FIUMARELLA:Ti è mai capitato di interpretare un ruolo che ha influenzato la tua vita personale o il tuo modo di vedere le cose?
VALERIA MAFERA: Da pochissimo è purtroppo scomparso un regista ancora giovane che era anche una bella persona. Stefano Landini era un insegnante al Centro Sperimentale di Cinematografia. Con lui girai un spot incentrato sulla storia di una donna malata di cancro al seno: ”Tempo di vita”. Sua la regia, produzione di CSC e della Novartis. Ecco,quella esperienza mi ha insegnato a restar vigile nel presente.Nessuno sa quanto durera’la propria vita.Quindi ,conta immensamente come uno se lo vive,questo viaggio. Posso esser grata di cio’che sono e cio’che ho o posso pensare a cio’che mi manca e non ho ancora realizzato:cambia parecchio la qualita’della vita,la direzione del pensiero: Vivo arrabbiata e rancorosa , o respiro e godo?La scelta di quale colore dare alla mia vita e’solo mia. Da allora,io mi prendo consapevolmente questo potere:lo rivendico.


FRANCESCO FIUMARELLA:Come ti prepari per entrare nei panni di un personaggio? Hai un metodo o una routine particolare?
VALERIA MAFERA: Leggo molto. Scelgo una musica. Ogni personaggio ha per me una musica.Rispondo a delle domande che mi pongo sul personaggio e sulla scena e continuo a scrivere ancora oggi ogni risposta,come primo approccio. Ma sopra ogni cosa parto dall’uso del corpo. Sempre tutto per me inizia dal non-verbale. Dal corpo e da quello che dice, al di la’delle battute scritte.

FRANCESCO FIUMARELLA:Quanto è importante l’improvvisazione nel tuo lavoro e in che misura la utilizzi?
VALERIA MAFERA:È l’alpha e l’omèga. È l’inizio di tutto ed è ciò che rende più vera la scena quando poi stai davvero lavorando:restare in contatto con l’altro e fluire assieme.
FRANCESCO FIUMARELLA:C’è una scena o un ruolo che hai trovato particolarmente difficile da interpretare?
VALERIA MAFERA:Una per sorridere:ti racconto di uno spettacolo teatrale (scritto con lo stesso pensiero immaginifico che ha guidato ”Notte al Museo”:hai presente quel film ambientato all’interno di un museo in cui di notte prendevano vita tutte le opere esposte, con Ben Stiller come protagonista?),durante il quale dovevo rimanere immobile dentro una cornice,come fossi un ritratto di Maria Antonietta per i primi 20 minuti dello spettacolo,prima di divenire ”viva”:una vera guerra interna: improvvisamente grattarsi il naso, starnutire o sospirare erano necessità impellenti,che creavano una vera guerra interna.Restare immobili , ma pronti a scoppiare di energia è difficilissimo:io volevo solo starnutire liberamente! Di recente invece,ho trovato sfidante lo spot contro violenza sulle donne ora in onda nella regione Valle d’Aosta,su Sky e Netflix, perche’era senza un copione specifico per me.Si trattava di stare al gioco e di subite senza reagire cio’che il mio partner di scena,mio marito sul set, avrebbe deciso di fare.Abbiamo provato per un giorno e girato tutto quello seguente,alla ricerca della sintesi giusta.Ricordo che una volta tornata a casa ho avuto un momento di scarico emotivo con il mio compagno,che è stato grandioso nel gestire quel momento. Bisogna anche aver accanto un compagno di vita intelligente,se fai questo mestiere… o e’un gran macello!

FRANCESCO FIUMARELLA:Ci sono progetti futuri di cui puoi parlarci? Quali sono i tuoi sogni nel cassetto come attrice?
VALERIA MAFERA:Si,ci sono lavori in corso ma per ora preferisco solo dire che sia a teatro che per un corto stiamo lavorando perche’tutto fili liscio! Realizzati questi impegni piu’imminenti, come progetto in un futuro a teatro,mi piacerebbe riuscire a portare in scena uno spettacolo su 2 donne e la loro capacita’di non farsi masticare dalla solitudine e dalla cattiveria del prossimo.Non e’un testo italiano. In tv,sarei felice che fosse possibile prima o poi vedere anche qui una commedia uscita al cinema in Olanda ad agosto scorso, in cui tanti attori italiani hanno fatto dei camei. Io ero una stripper non piu’ventenne e decisa a portare a termine il suo compito… e mi sono divertita un sacco!Mi piacerebbe tanto esistessero più ruoli autoironici e liberatori per donne over 40:non tutte le donne italiane sono mamme di famiglia o donne in carriera:ci sono tantissime donne che hanno vissuto fuori da entrambi questi schemi e di loro non si parla mai,come fossero errori di sistema:non lo sono. Sono libere. Sono tante.


FRANCESCO FIUMARELLA:Se potessi scegliere qualsiasi ruolo o regista con cui lavorare, quale sarebbe il tuo sogno professionale?
VALERIA MAFERA: Sono onesta: Avessi un genio della lampada a cui affidare desideri, risponderei che mi piacerebbe poter essere più contagiosa e popolare:un ruolo in un prodotto tv che mi facesse entrare nelle case degli italiani!Un’altra parte di me desidererebbe raccontare la storia di donne scomode, invece..quelle che nessuno vuole ricordare, ma che lo meriterebbero tanto:la storia di Anna Politkoskavja, ad esempio(ricordate il libro di Massini su di lei:”Donna non rieducabile”?)Al mondo oggi ci sono cosi’tante donne che con le loro azioni testimoniano il verso della tragedia Antigone: “ne’ doma,ne’persuasa”:basta pensare ad ogni reel che riesce a raggiungerci da quei paesi in cui la donna e’negata, nascosta sotto immensi veli e messa a tacere in pubblico,con il rischio di non poter nemmeno piu’studiare.Sono donne che scompaiono e la cui scelta non sara’facile da raccontare. Ma le loro storie andrebbero urlate! Registi… Primo amore, quando ero proprio all’inizio, Paolo Virzi’ per “Ovo sodo”: film dolcissimo. Ultimo:Michele Alaique per Acab-La serie: l’ho amata un sacco! Come sogno, fossi stata inglese, avrei voluto far parte dell’ultima stagione della serie”AfterLife” diretta e interpetata da Ricky Gervais. Molto inglese,graffiante ,divertente,commovente e mai scontata.La scena finale l’ho vista annegando nelle lacrime.Lacrime dolci. Dice la verità. Mica si puo’ridere sempre e di tutto, ossessivamente, vi pare?



FRANCESCO FIUMARELLA:Quale consiglio daresti a chi vuole intraprendere la carriera di attore o attrice?
VALERIA MAFERA: Osare.E gli direi di fidarsi di Trilussa, che scrisse: “Se insisti e resisti, raggiungi e conquisti”.

