Oggi ho il piacere di intervistare l’amica giornalista e conduttrice televisiva, Roberta Ammendola, Insignita del “Premio Vincenzo Crocitti International -Vince Award IX Edizione 2021”

Intervista:

FRANCESCO FIUMARELLA: Ciao Roberta, hai iniziato la tua carriera come giornalista. Cosa ti ha spinto a scegliere questa professione e quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo del giornalismo?

ROBERTA AMMENDOLA:È questa professione che ha scelto me. Io amavo raccontare e non ero sicura di voler fare la giornalista. Sarei potuta diventare scrittrice, sceneggiatrice. Volevo comunicare…raccontare, scrivere e il resto è arrivato tutto un po’ per caso.

FRANCESCO FIUMARELLA:Nel corso della tua carriera, hai trattato temi e notizie di grande importanza. Qual è stata la notizia o il servizio più difficile che hai dovuto raccontare e perché?

ROBERTA AMMENDOLA:Ti sembrerà strano…ho raccontato storie di cronaca terribile, comunicato con la morte nel cuore la dipartita di amici. Sono cose che non si dimenticano, ma fanno parte della vita e del nostro mestiere. Ma c’è una cosa che mi ha sempre messo in gran difficoltà e che tutti serenamente fanno: fermare le persone per strada per chiedere una qualsivoglia opinione. La trovo una violazione della privacy, una mancanza di rispetto degli spazi e dei momenti altrui terribile. Mi è sempre pesato farlo.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come riesci a mantenere la calma e l’obiettività quando ti trovi a raccontare notizie che possono essere emotivamente coinvolgenti?

ROBERTA AMMENDOLA:Mi concedo “il crollo” prima e dopo…ma nel momento in cui devo comunicarlo ritrovo una forza e una concentrazione pazzesca. Questo non vuol dire rimanere calma e obiettiva…significa saperlo gestire.

FRANCESCO FIUMARELLA:C’è un episodio o un’intervista che ricordi con particolare emozione o soddisfazione nella tua carriera giornalistica?

ROBERTA AMMENDOLA:Le due interviste e l’incontro del cuore perché legare ad un mondo che amo, quello dell’arte, della musica, del musical… Bruce Springsteen, Liza Minelli e Angela Lansbury. Per me miti assoluti.

FRANCESCO FIUMARELLA:Hai lavorato su diversi programmi della Rai. Come cambia il tuo approccio alla conduzione in base al format del programma?

ROBERTA AMMENDOLA:L’approccio è sempre lo stesso, perché sono sempre me stessa qualunque cosa faccio. Mi diverto solo a raccontare aspetti della vita, della nostra quotidianità diversi ma con la stessa curiosità e lo stesso trasporto.

FRANCESCO FIUMARELLA:La conduzione di un programma live può essere imprevedibile. Come gestisci gli imprevisti o le situazioni fuori programma che possono sorgere durante una diretta?

ROBERTA AMMENDOLA:Amo la diretta. Mi piace quell’imprevedibilità che mi mantiene viva, attenta e che fa parte di me più di ogni altra cosa. Non mi spaventa, anzi secondo me rende tutto più vero.

FRANCESCO FIUMARELLA:Nel corso degli anni hai visto cambiare il modo in cui vengono trasmesse le notizie. Come pensi che il giornalismo televisivo si sia evoluto, soprattutto con l’avvento dei social media e delle nuove tecnologie?

ROBERTA AMMENDOLA:Non si possa parlare di evoluzione. È cambiato. La tecnologia ha velocizzato dei passaggi, li ha resi più precisi, ha dato la possibilità a volte di poter raccontare di più… ma non so se è meglio.

FRANCESCO FIUMARELLA:Ci sono dei colleghi o mentori che hanno avuto un impatto significativo sulla tua carriera? Se sì, chi e in che modo ti hanno ispirato?

ROBERTA AMMENDOLA:Non saprei citarti qualcuno in particolare, ho incontrato, lavorato con talmente tanti immensi professionisti che da tutti ho rubato qualcosa. È secondo me il segreto di questo mestiere. Ed io sono il frutto di tanti meravigliosi percorsi.

FRANCESCO FIUMARELLA:Oggi il giornalismo si trova ad affrontare la sfida delle fake news e della disinformazione. Come pensi che i giornalisti possano difendere l’integrità e la veridicità delle notizie in un’epoca così complessa?

ROBERTA AMMENDOLA:Non rincorrendo i “nuovi mezzi di comunicazione” ma continuando a fare la differenza. In questo mondo così approssimativo noi dobbiamo essere l’angolo sicuro dell’approfondimento, la voce della gente in carne ed ossa. Una voce pacata che arriva quando deve arrivare… senza fretta ma con verità.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come utilizzi i social media nella tua professione? Pensi che siano uno strumento utile per il giornalismo o una fonte di distrazione?

ROBERTA AMMENDOLA:Non sono molto social e si vede. Li uso qualche volta per condividere esperienze, ma come le racconterei ad un’amica per strada, rispondendo ad una mail… ma utilizzarli nella nostra professione è un’altra cosa. Ne comprendo il possibile valore ma resto un po’ legata a vecchi metodi e linguaggi.

FRANCESCO FIUMARELLA:Pensi che il futuro del giornalismo televisivo si integrerà sempre di più con il digitale e il web? In che modo?

ROBERTA AMMENDOLA:Sì inevitabilmente. Non è il nostro futuro. È il nostro presente.

FRANCESCO FIUMARELLA:Cosa significa per te essere una giornalista in un’epoca in cui l’accesso alle informazioni è così rapido e capillare? Come si può mantenere un’informazione di qualità?

ROBERTA AMMENDOLA:Essendo curiosi e sinceri e rimanendo… curiosi e sinceri.

FRANCESCO FIUMARELLA:Quali sono, secondo te, le qualità più importanti che un giornalista deve possedere per riuscire in questo lavoro?

ROBERTA AMMENDOLA:Ti sembrerò ripetitiva. La curiosità e la passione e tanto tanto lavoro. Non si è mai arrivati.

FRANCESCO FIUMARELLA:
In un mondo così competitivo, come riesci a bilanciare il lavoro con la vita personale e a mantenere alta la tua motivazione?

ROBERTA AMMENDOLA:Non si bilancia ahimè! Il mio lavoro è la mia vita e viceversa. La mia famiglia, i miei amici sono parte integrante del mio lavoro. Per come sono fatta io non potrebbe essere altrimenti.

FRANCESCO FIUMARELLA:C’è un progetto o un programma in cui ti piacerebbe lavorare in futuro, magari affrontando nuovi temi o sperimentando un format diverso?

ROBERTA AMMENDOLA:Mi piacerebbe portare e raccontare la “cultura” in tv ad orari più decenti. Mi piacerebbe un format che ad ora di pranzo parlasse di appuntamenti con la storia, di mostre da vedere, di teatro, di musica, dei suoi protagonisti ed invogliasse la gente a conoscere. Dobbiamo creare utenti consapevoli.

FRANCESCO FIUMARELLA:Hai mai pensato di cimentarti in qualcosa di diverso dal giornalismo, magari nella scrittura o in un ruolo più creativo all’interno del mondo televisivo?

ROBERTA AMMENDOLA:Ho già fatto tanto altro, scritto e diretto musical, fatto la coreografa, cantato e giocato con le mille sfumature del mio mestiere che non è un giornalismo puro. Mi reputo più un “menestrello della notizia”.

FRANCESCO FIUMARELLA:Guardando al futuro del giornalismo televisivo in Italia, quali cambiamenti o innovazioni pensi che vedremo nei prossimi anni?

ROBERTA AMMENDOLA:Non ne ho idea ma so che cambieremo ancora il nostro modo di fare i “giornalisti” perché una società in continua evoluzione continua a chiedere.

FRANCESCO FIUMARELLA:Se potessi intervistare qualsiasi persona, passata o presente, chi sceglieresti e perché?

ROBERTA AMMENDOLA:Tornerei all’incontro con Angela Lansbury… avrei voluto tanto intervistarla. È la mia storia personale… è la protagonista del primo musical che ho visto con i miei genitori da piccolina (Fantasia), è la protagonista della Signora in giallo, telefilm che per anni ho amato profondamente e visto con la mia nonna. Sa cantare, ballare e recitare… ed è sempre rimasta umana e semplice nel suo divismo. E perché per me ancora c’è…