Oggi ho il piacere di intervistare l’amico Attore, Andrea Bonella, Insignito del “Premio Vincenzo Crocitti International -Vince Award” V Edizione 2017.

Intervista:
FRANCESCO FIUMARELLA: Ciao Andrea, cosa ti ha spinto a scegliere il Teatro Stabile di Genova per la tua formazione?
ANDREA BONELLA: Ero giovanissimo ma già laureato in lettere moderne. avevo fatto prevalentemente teatro universitario, come molti, avevo letto tempo addietro sul giornale della morte di Ivo Chiesa, il fondatore, e la storia del teatro stabile di genova mi incuriosí. Poi il fatto di vedere a roma, in scena, alcuni attori usciti da quella scuola fece il resto. feci l’esame a genova ed entrai al secondo anno. ma è passato molto tempo. credo che la mia fissazione, granitica, fosse quella di fare una scuola considerata fra quelle ‘riconosciute’. la mia povera madre ne sa qualcosa: pensavo solo a quello (ride).

FRANCESCO FIUMARELLA:Quali sono stati i momenti più significativi della tua esperienza di studio lì?
ANDREA BONELLA: Molti, in sintesi, nonostante la mia fosse una classe un pò ‘sgangherata’, ho ricevuto una importante lezione di vita: la struttura della corte lambruschini, dentro il grattacielo e collegata col teatro della corte, sembrava un bunker, c’erano allievi provenienti da tutta italia, tutti molto diversi e ognuno con una storia a sé, fra i miei compagni di classe c’era maurizio lastrico. ricordo momenti belli e brutti,come in tutte le esperienze. è sempre un piacere ricordare: un momento importante fu quando anna laura messeri, storica maestra e scomparsa da poco, mi spronò a valorizzare la mia personalità e il mio studio come se fosse uno ‘strumento’, ossia la vocalità, la dizione, l’uso del corpo, fece il paragone con la cura che il pianista dedica alle proprie mani: mi piace pensare che questo messaggio gli e lo avesse consegnato quello che a sua volta era stato il suo maestro in accademia, ossia orazio costa giovangigli; è molto bello quando l’esperienza si tramanda, ma mai di seconda mano, piuttosto contaminandosi con ciò che ogni testimone aggiunge di nuovo. un altro mio pensiero va al compianto marco sciaccaluga, che durante una lezione mi trasferì l’interesse per la storia universale come grande mezzo per approcciarsi al teatro.
FRANCESCO FIUMARELLA:C’è un insegnante o un mentore che ha avuto un impatto particolare sul tuo percorso?
ANDREA BONELLA: Purtroppo o per fortuna tutti e nessuno. oltre ai già citati, a cui aggiungo Massimo Mesciulam, da ogni compagno di viaggio ho forse imparato qualcosa, ma a volte è necessario imparare anche dalla vita, dalle persone che si osservano,da sé stessi.
FRANCESCO FIUMARELLA:In che modo il Teatro Stabile di Genova ha contribuito a formare il tuo stile e la tua identità artistica?
ANDREA BONELLA: Credo la qualità della recitazione, il tipo di orientamento molto moderno… a volte mi hanno anche ostacolato – in molte realtà teatrali quel tipo di recitazione non era richiesta – ma pur arricchendomi di altri stimoli, rimane per me la condizione ideale da cui parto. oggi so che quella scuola è molto cambiata, ma forse in meglio, chissà.

FRANCESCO FIUMARELLA: Come ti sei trovato sul palco, o sul set, nelle tue esperienze professionali?
ANDREA BONELLA: I primi anni aspiravo soprattutto al teatro di prosa: in alcuni casi, come si dice, me la cavai facilmente, in altri casi cercai un compromesso fra lo stile che mi avevano insegnato e ciò che prediligeva il regista del momento. ero rigido con me stesso, volevo fare solo quello. sul set di qualche spot, e con le prime particine in tv, nel mio incontro con Alberto Ferrari, bravissimo regista, mi sono sentito piú felice e piú libero e allargai il mio giro d’azione. col tempo ho compreso ‘la macchina’ da presa, senza in realtà conoscerla tecnologicamente. quando giro qualcosa provo un grande senso di libertà che in teatro sento piú di rado. in pratica ho trovato il percorso teatrale piú tortuoso.
FRANCESCO FIUMARELLA:Tu hai partecipato alla prima serie di ‘Christian’ nei panni di sergio. Ce ne vuoi parlare? Com’è stata questa esperienza?
ANDREA BONELLA: “Christian” è una serie d’autore uscita su sky nel 2022. è un progetto a metà strada fra il crime e il soprannaturale. la regia era di stefano lodovichi e roberto saku cinardi. l’esperienza è stata molto forte e soprattutto ho avuto, fra i pochi, l’opportunità di lavorare in piena pandemia – è stato girato nel 2020 e 2021, con tutte le restrizioni del caso – . sergio, il mio personaggio, è uno scagnozzo che affianca christian (edoardo pesce). direi che la serie ha avuto un grandissimo successo, soprattutto resistendo nel tempo, perché non avendo tutti sky in casa, sarà possibile, suppongo, vederlo in futuro anche per altre vie, come è avvenuto per la serie di romanzo criminale.


FRANCESCO FIUMARELLA:Quali differenze hai riscontrato, nel tuo percorso, tra il lavoro in teatro e quello davanti alla macchina da presa?
ANDREA BONELLA:Se devo essere sincero, nel mio caso quasi nessuna. so che forse sto affermando una eresia, ma per me è solo una questione di ampiezza, al teatro è tutto un pò piú grande e al cinema, nella fiction e nelle serie ogni cosa è meno percettibile.
FRANCESCO FIUMARELLA:C’è stato un ruolo che ti ha sfidato particolarmente come attore?
ANDREA BONELLA: Il Mike Bongiorno interpretato da me in tre episodi nel ‘Paradiso delle Signore’, secondo me, e a dire di molti, non era facile, bisognava fare una interpretazione e non una ‘imitazione’, principalmente perché la serie era incentrata sul paradiso e non su mike; inoltre era il mike degli anni 50, molto lontano da quello che ancora ricordiamo. ora è uscita la vera serie su mike, biopic di grande successo, piú mirato e con grandi protagonisti: non me la prendo di questo, mi aspettavo che il presentatore meritasse uno spazio piú consono per essere ricordato, e queste cose, come attore, fanno parte del gioco. fatto sta che presi il personaggio del paradiso come una grande sfida.

FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è il tuo approccio alla preparazione di un personaggio? Da dove inizi a costruirlo?
ANDREA BONELLA:Avendo un copione, in genere analizzo il testo che ho davanti. parallelamente studio postura, espressione e camminata del personaggio. anche se non ci sono, secondo me, degli iter ben precisi. molto importanti sono anche, per me, i rapporti fra i vari personaggi delle scene.
FRANCESCO FIUMARELLA:Hai un metodo di lavoro particolare che segui per entrare nei ruoli più complessi?
ANDREA BONELLA:Personalmente no, in quel caso studio di piú, oppure contatto un coach per la preparazione.
FRANCESCO FIUMARELLA:In che modo la recitazione ti permette di esprimere aspetti diversi della tua personalità?
ANDREA BONELLA:Secondo me il processo non avviene mai in modo totale, perché un ruolo ha, come dire, determinate caratteristiche dentro alle quali passa solo una parte di noi. ma nel tempo, negli anni, si, probabilmente si incontrano tante volte dei diversi sé stessi. occhio però, sono parole mie che mi vengono istintive, non vorrei che i manuali sul teatro sostengano, in modo ferraginoso, l’opposto di quanto ho detto. in buona sostanza il principio è sempre lo stesso: tocca essere fortunati con i ruoli che si prendono, a prescindere dalla entità. anche per interpretare quello che non siamo.
FRANCESCO FIUMARELLA:Come affronti la pressione e le difficoltà del palcoscenico e del set?
ANDREA BONELLA:Se non ho voglia di studiare o lavorare me la faccio venire, se una situazione è difficile metto davanti a me la concentrazione. e soprattutto, se prima delle prove, o dopo un set, ho in programma la palestra o una corsetta sotto casa, non mi esimo da questi impegni extra, anche se sono stressato o pigro, perché il movimento fisico è un obbiettivo che rende piú forti nel sostenere il primo obbiettivo, quello del lavoro. i rapporti umani e sentimentali devono essere un valido supporto, malgrado io sia piuttosto mondano: mi piace divertirmi anche nell’ambiente del mio mestiere.
FRANCESCO FIUMARELLA:Con quale regista o attore ti piacerebbe collaborare in futuro?
ANDREA BONELLA: È una domanda sulla quale in realtà mi trovi impreparato… ogni occasione è buona e la cosa piú importante è sempre il progetto. mi piacerebbe fare una esperienza all’estero.
FRANCESCO FIUMARELLA:Ci sono dei generi o personaggi che ami particolarmente interpretare?
ANDREA BONELLA:Essendo romano amo molto la romanità. nello spot di ‘segugio.it’ interpretavo bruto nell’antica roma repubblicana: è uno spot che ha avuto molta fortuna. e mi piace interpretare i personaggi cattivi, anche se nella vita sono un pezzo di pane. poi non è detto che i personaggi cattivi siano sempre complessi, ma questo è un altro discorso.

FRANCESCO FIUMARELLA:Cosa pensi della scena teatrale italiana di oggi? E di quella cinematografica e televisiva? Ci sono cambiamenti che vorresti vedere?
ANDREA BONELLA:Tutti e tre sono contesti molto difficili, sempre di piú, e vorrei, come tutti, che si allargassero le opportunità anche a chi spesso si ritrova troppo a latere o ai margini. per quanto riguarda il teatro, vorrei che fosse piú popolare, non in senso dispregiativo, ma nel senso piú genuino; il cinema, soprattutto le piccole produzioni, stanno attraversando un brutto momento a causa dei problemi legati al tax credit, ma speriamo che cambi. mi piacerebbe che in futuro le major e il sistema indipendente camminassero fianco a fianco. per quanto riguarda la fiction, mi sembra che scoppia di salute. un cambiamento lo vorrei anche per gli attori, soprattutto giovanissimi: ci vorrebbe piú trasversalità, e lo dico anche a me stesso: non si possono interpretare tutti i ruoli, ma un vero attore in teoria dovrebbe saper fare la radio, il cinema, la fiction, il teatro di prosa, la commedia musicale…



FRANCESCO FIUMARELLA:C’è uno spettacolo che sogni di portare in scena? Quale sarebbe e perché?
ANDREA BONELLA:Una commedia brillante, o un testo di neil simon oppure un oscar wilde, o un feydeau. invece in teatro ho quasi sempre fatto cose drammatiche, o drammaturgia contemporanea (kushner, farquharr). vorrei invece fare qualcosa che sia molto piú ‘teatrale’. oppure una commedia di costume, ne vado matto.
FRANCESCO FIUMARELLA:Chi sono i tuoi modelli o le tue fonti di ispirazione nel mondo del teatro e del cinema?
ANDREA BONELLA:Per il cinema Jean Paul Belmondo fra tutti, il cinema francese di genere. per l’aspetto della commedia all’italiana Alberto Sordi, Gassman, ma anche Gigi Proietti, Montesano, poi mi piace rovistare, per puro divertimento, fra gli sketch di Walter Chiari, che secondo me era un genio, a prescindere dalla comicità – perché in alcuni monologhi mi piace sperimentare l’improvvisazione – andando a braccio come faceva lui , scrivendo solo un canovaccio, ma per ora sto solo sperimentando.
FRANCESCO FIUMARELLA:Quali sono i tuoi obiettivi come attore nei prossimi anni?
ANDREA BONELLA:Solo uno. andare dritto per la mia strada e godermi il percorso.






FRANCESCO FIUMARELLA:Stai lavorando a qualche progetto in questo momento? Puoi raccontarci qualcosa a riguardo?

ANDREA BONELLA: Nel 2025 riprenderò la seconda tranche della tournée del ‘caso kaufmann’ di giovanni grasso, per la regia di piero maccarinelli. per il cinema ho due progetti indipendenti in stand by.
FRANCESCO FIUMARELLA:Prima hai parlato di romanità, della tua appartenenza alla tua città, ma per esempio nel film tv “Arnoldo Mondadori”, i libri per cambiare il mondo’ eri un personaggio milanese. Non pensi che in futuro un eventuale pubblico possa confondersi a riguardo?
ANDREA BONELLA:No, non lo credo. Oggi è come non mai necessario saper parlare vari accenti dialettali, adattarsi a tante situazioni. certo, non tutte, perché fare tutto è impossibile, oltre che controproducente. spero col tempo di guadagnarmi un mio pubblico.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come descriveresti la tua evoluzione come attore dall’inizio della tua professione a oggi?
ANDREA BONELLA:È un lavoro che mi ha costretto a migliorare anche come persona. ma è una lotta sempre aperta, perché contemporaneamente cambia, in modo troppo veloce, anche la società.
FRANCESCO FIUMARELLA:Cosa significa per te essere un attore oggi? Come riesci a mantenere viva la tua passione?
ANDREA BONELLA:Non lo so, non me lo so spiegare, sinceramente. credo che proprio in questo mistero si nasconda la passione che, parlo anche a nome di tutti i colleghi, sopportano l’impossibile per un grande sogno. ogni volta che apro la scena per un provino la mia voglia di scoperta non si esaurisce.
FRANCESCO FIUMARELLA:C’è un consiglio che daresti ai giovani che vorrebbero intraprendere una carriera nel teatro?
ANDREA BONELLA:questa è una domanda che c’è in tutte le interviste: gli direi di studiare tanto, di stare sempre sul pezzo e soprattutto di non dare retta ai luoghi comuni, nemici da sempre di questo lavoro.
FRANCESCO FIUMARELLA:Quali sono gli aspetti della vita d’attore che apprezzi di più e quelli che ritieni più difficili?
ANDREA BONELLA:Su quelli che apprezzo credo di essermi già espresso in modo esaustivo. quelli piú difficili li conosciamo tutti: le attese interminabili, le fatiche, i rischi che si corrono in questa giungla. credo che anche gli attori famosi che si trovano nel cerchio magico sopportino spesso situazioni non facili, perché secondo me è proprio l’essere attori che comporta situazioni impervie. tutto il resto è vita. anzi, è palcoscenico. (ride) chi non ride non è una persona seria, ma quando si scherza bisogna essere seri. SIPARIO. STOP.

