Oggi ho il piacere di intervistare l’amica Attrice, Paola Lavini, Insignita del “Premio Vincenzo Crocitti International -Vince Award”In occasione della VIII Edizione 2020.

Intervista:
FRANCESCO FIUMARELLA: Ciao Paola, cosa ti ha portato a scegliere la recitazione come carriera? C’è stato un momento in particolare che ti ha fatto capire che questa era la tua strada?
PAOLA LAVINI:La Carriera di attrice nasce fin da piccola davanti a uno specchio , me lo ricordano le mie zie. Passavo ore a truccarmi e ad agghindarmi davanti allo specchio. Poi successivamente ho preso parte a spettacoli di teatro e di musica della mia parrocchia a cui sono legatissima .Poi ho cominciato a prendere lezioni di canto mentre facevo l’impiegata ( eh sì, ho fatto anche altro prima di fare l’attrice per mettere da parte i soldi sufficienti per essere indipendente dai miei) e poi, forse perché con la mia insegnante era nata un sorta di rivalità, mi sono buttata sul teatro, così senza pensare molto, ma con la voglia di conoscermi. Mi sono all’inizio buttata sul teatro di ricerca e da lì, mi si è aperto un mondo. Ecco lì ho avuto la percezione che volevo fare quello.



FRANCESCO FIUMARELLA:Come ti prepari per un nuovo ruolo? Hai una routine o un metodo specifico per entrare nel personaggio?
PAOLA LAVINI:Cerco tutte le informazioni possibili sul personaggio ( da dove viene, il dialetto, la sua storia, le origini, l’età, la famiglia) e poi studio! Avvalendomi anche dall’ amichevole partecipazione di amici che hanno imparato a darmi le battute per aiutarmi meglio a preparare il personaggio. Ho un amico speciale che mi aiuta in qualsiasi situazione. Se il ruolo è in lingua straniera, mi preparo molto con un coach.

FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è stato il ruolo più impegnativo della tua carriera e come hai affrontato le sfide che ha presentato?
PAOLA LAVINI:Quello che ho appena fatto. In inglese, come co-protagonista con attrici madrelingua inglesi. Siamo tre donne. Un set internazionale. Il titolo del film sarà ‘Ferine’ in italiano e ‘Beasts of pray’ in inglese.
FRANCESCO FIUMARELLA:Ti senti più a tuo agio nei ruoli drammatici o comici? Quali differenze trovi nell’interpretare questi generi?
PAOLA LAVINI:Nei ruoli drammatici, forse perché ho fatto tanti ruoli del genere, ma in realtà sono una comica nata!
L’approccio nei ruoli drammatici ovviamente è serioso, anche il set è più serioso. Magari nei ruoli comici, c’è più possibilità di strappare una risata in più e forse di essere più scanzonata.
PAOLA LAVINI:Nei ruoli drammatici, forse perché ho fatto tanti ruoli del genere, ma in realtà sono una comica nata!
L’approccio nei ruoli drammatici ovviamente è serioso, anche il set è più serioso. Magari nei ruoli comici, c’è più possibilità di strappare una risata in più e forse di essere più scanzonata.



FRANCESCO FIUMARELLA:C’è un personaggio che hai interpretato a cui sei particolarmente affezionata? Se sì, perché?
PAOLA LAVINI:Ogni personaggio ha un senso in quel momento e lo vivo in quel momento. Dopo rimane una traccia, ogni personaggio lascia una traccia, ma poi si cambia famiglia. Ma davvero ognuno dei ruoli è con me.
FRANCESCO FIUMARELLA:Hai mai lavorato a un progetto che ti ha cambiata come persona, oltre che come attrice?
PAOLA LAVINI:Che domandona. Ti direi l’ultimo, ma solo perché ne ho una memoria ancora tangibile. Come nella risposta di cui sopra, ogni personaggio ha un senso dentro di me in quel momento e mi cambia ogni volta attraversando posti, gente, monti, mari, incontri belli e brutti che mi hanno toccata anche dentro. Ogni incontro con registi diversi è una carezza o uno schiaffo (poche volte per fortuna) dentro, anche nella mia crescita ‘emozionale’. Poi però , a mio avviso, ogni personaggio bisogna scrollarselo di dosso.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come riesci a mantenere l’equilibrio tra la tua vita personale e professionale, specialmente considerando i ritmi intensi delle riprese?
PAOLA LAVINI:Vorrei dirti: giocando! In realtà la vita privata l’ho spesso sacrificata ahimè! Ma la tengo molto nascosta e quindi siamo qua a parlare di lavoro e per fortuna non mi chiedi nulla del mio privato!

FRANCESCO FIUMARELLA:C’è un attore o una regista con cui sogni di lavorare in futuro?
Sogni possibili o impossibili?
PAOLA LAVINI :Almodovar e Marcello Mastroianni. Monica Vitti. Valeria Golino come regista e come attrice . Tornare a lavorare con Alice Rohrwacher, Sydney Sibilia e…tanti altri! Ed altre! Paola Randi…i Manetti.. Mainetti, Sorrentino, Letizia Lamartire, Pippo Mezzapesa, Pappi Corsicato, Tim Burton….!! Tornare a lavorare con Alessandro Pondi, Albanese, Paola Cortellesi, Massimiliano Bruno, Clint Eastwood….A me piace il cinema! Praticamente tutto. Mi piace molto lavorare nelle opere prime.
FRANCESCO FIUMARELLA:Quando scegli i tuoi ruoli, cosa ti attira di più: la complessità del personaggio, il messaggio del film, o altri fattori?
PAOLA LAVINI:Intanto a volte non si può scegliere ed è la verità. Mi piace pensare all’idea che io mi possa innamorare del personaggio e delle sue sfaccettature che poi corrisponde di conseguenza anche al messaggio del film.

FRANCESCO FIUMARELLA:Il pubblico e la critica hanno un grande impatto sulla percezione di un’opera. Quanto influenzano il tuo approccio alla recitazione?
PAOLA LAVINI:Certo,faccio caso ad entrambi. Ma non influenzano la mia recitazione
FRANCESCO FIUMARELLA:Come ti relazioni alla fama? Quanto ha cambiato la tua vita e come riesci a gestire la visibilità?
PAOLA LAVINI:Fama? Io non la conosco esattamente. Quindi la mia vita è normale o meglio non normale, ma non per la fama
FRANCESCO FIUMARELLA:Ci sono stati momenti di dubbio nella tua carriera? Se sì, come li hai superati?
PAOLA LAVINI:Alcune volte, ma ogni volta che dicevo di lasciare, poi si presentava un bel ruolo.
FRANCESCO FIUMARELLA:Quali sono i tuoi obiettivi futuri come attrice? C’è qualche progetto particolare che stai aspettando con ansia?
PAOLA LAVINI:Vorrei lavorare sempre! In qualunque parte del mondo. Aspetto che escano due progetti ad oggi in post.
‘L’oratore’ di Pollini , che vede me e Colangeli. Poi quest’ultimo film in inglese ‘Ferine’ che ho appena finito di girare con Caroline Goodall e Carolyn Braken.


FRANCESCO FIUMARELLA:Hai mai pensato di passare dietro la macchina da presa, magari per dirigere o scrivere una sceneggiatura?
PAOLA LAVINI:Si, come regista, ma c’è ancora un margine di tempo!
FRANCESCO FIUMARELLA:Che consiglio daresti a una giovane attrice che vuole intraprendere questa carriera?
PAOLA LAVINI:Prima di tutto di capire se è veramente la strada che vuole intraprendere. Se sì, mettersi a studiare per capire ancora una volta se è quello che affettivamente vuole fare. E poi tanto coraggio, tanta tempra, tanto fermezza psicologica.
FRANCESCO FIUMARELLA:Come ti senti quando guardi il risultato finale di un film o di una serie in cui hai lavorato? È mai diverso da quello che ti aspettavi durante le riprese?
PAOLA LAVINI:In genere il risultato dei film che ho fatto mi piace moltissimo, supera le mie aspettative.
FRANCESCO FIUMARELLA:In che modo scegli i progetti a cui partecipare? Segui l’istinto o c’è una strategia dietro ogni decisione?
PAOLA LAVINI:Io seguo l’istinto. In genere mi piacciono tutti i progetti che mi vengono proposti! Se non mi piacciono, comunque sono delle sfide.

FRANCESCO FIUMARELLA:C’è un messaggio o una causa particolare che speri di promuovere attraverso i tuoi ruoli?
PAOLA LAVINI:Spero almeno di essere un buon esempio come attrice, e, se possibile, anche come essere umano. Mi piacerebbe anche promuovere la libertà di espressione, di eguaglianza di genere.
FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è stato il momento più gratificante della tua carriera fino a oggi?
PAOLA LAVINI:Forse quando sono stata candidata al Globo d’oro con ‘Volevo nascondermi’ di Giorgio Diritti.
FRANCESCO FIUMARELLA:Se potessi interpretare qualsiasi personaggio della letteratura, della storia o del cinema, chi?


PAOLA LAVINI:Mi piacerebbe interpretare un personaggio appartenente al periodo della rivoluzione francese, magari proprio in lingua francese, o una pittrice dell’impressionismo francese. Allo stesso tempo mi piacerebbe anche interpretare un trans, ma anche una supereroina. Direi che piano piano questo lavoro l’ho abbracciato, da tutte le angolazioni. Sono partita dal teatro di ricerca, ho lavorato sul canto, ho lavorato col mondo arabo, ho cantato con orchestre di varie etnie. Ho lavorato nella prosa, nel musical. Sono arrivata al cinema , andando alla ricerca di me stessa.

