Oggi ho il piacere di intervistare l’amico Attore, Compositore, Musicista e Cantante, Stefano Fresi, Insignito del “Premio Vincenzo Crocitti International -Vince Award”, in occasione della IV Edizione 2016.

Intervista:

FRANCESCO FIUMARELLA:Ciao Stefano,cosa ti ha spinto a diventare un attore? C’è stato un momento specifico in cui hai capito che questa sarebbe stata la tua strada?

STEFANO FRESI:La musica, mio primo amore, mi ha fatto conoscere il teatro. Me ne sono innamorato perdutamente in età giovanissima e ho cominciato a frequentarlo in ogni modo, da spettatore, da musicista compositore e poi, timidamente, con pochissime battute, da attore.

FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è stato il ruolo più difficile che hai interpretato fino a oggi e perché?

STEFANO FRESI:Il ruolo più difficile che ho interpretato fino ad oggi è sicuramente Salvatore ne “Il nome della rosa”. Difficoltà interpretativa nata dal misurarsi con un frate del trecento che parla una lingua complicatissima fatta di tante lingue mischiate. Ma anche una difficoltà tecnica perché, per creare la maschera di Salvatore, dovevo essere sottoposto a quattro ore e mezza di trucco.

FRANCESCO FIUMARELLA:Quando ti prepari per un nuovo personaggio, qual è il tuo processo creativo? Hai qualche tecnica particolare per immergerti completamente nel ruolo?

STEFANO FRESI:Tutto inizia da una bella chiacchierata con il regista, unico vero narratore del film. Nel momento in cui ho in mano la sceneggiatura e le indicazioni del regista comincia il mio lavoro fatto di ricerca, fatto di 1000 domande sul personaggio, anche su aspetti del suo carattere e della sua vita che non appaiono nelle scene del film ma che di certo lo influenzano.

FRANCESCO FIUMARELLA:C’è un regista o un collega con cui hai lavorato che ti ha particolarmente influenzato nel tuo percorso artistico?

STEFANO FRESI:Moltissimi dei registi con cui ho lavorato mi hanno insegnato tantissime cose diverse fra loro. Quando facevo il compositore e scrivevo musica per gli spot pubblicitari Riccardo Grandi mi ha insegnato la cura dell’immagine, l’importanza del dettaglio. Il suo senso estetico è stato importantissimo per me. Giacomo Battiato, regista della serie Il nome della rosa, mi ha incantato per la sua incredibile capacità di gestire un set enorme, con un cast internazionale pieno di nomi altisonanti. Sydney Sibilia mi ha colpito per la sua incredibile maturità nonostante la giovanissima età quando facemmo “Smetto quando voglio”insieme.

Riccardo Grandi
Giacomo Battiato
Sydney Sibilia
Sydney Sibilia & Stefano Fresi

FRANCESCO FIUMARELLA:Quali emozioni provi quando vedi il risultato finale di un progetto su grande schermo o in teatro? C’è mai stato un film o uno spettacolo che ti ha sorpreso per come è venuto

STEFANO FRESI:Lo spettacolo che sto portando in teatro in questi giorni, Dioggene, mi arricchisce ogni giorno. Scopro nuove sfumature nel testo ad ogni replica e l’affetto che il pubblico restituisce è davvero un privilegio incredibile.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come gestisci le aspettative del pubblico e della critica? Quanto influenzano il tuo approccio al lavoro?

STEFANO FRESI:Le critiche quando sono positive fanno molto piacere quando sono negative ma costruttive possono essere un buon punto di partenza per migliorare le cose. La cosa che amo in assoluto di più è proprio il rapporto col pubblico, incontrare il pubblico fuori dal teatro dopo una replica è per me il momento più bello.

FRANCESCO FIUMARELLA:Hai mai interpretato un personaggio con cui non ti sei sentito in sintonia? Se sì, come hai affrontato questa sfida?

STEFANO FRESI:Fortunatamente ho sempre avuto il privilegio di poter scegliere i ruoli da interpretare. Ho scelto sempre quelli che ritenevo di poter affrontare ottenendo un buon risultato. Ho evitato di fare cose che non ritenevo nelle mie corde.

FRANCESCO FIUMARELLA:Tra tutti i personaggi che hai interpretato, c’è qualcuno che ti è rimasto particolarmente nel cuore?

STEFANO FRESI:Il personaggio di Alberto Petrelli, il chimico di Smetto quando voglio, è il personaggio a cui voglio più bene. Mi ha cambiato la vita.

FRANCESCO FIUMARELLA:Se potessi scegliere qualsiasi ruolo o genere da interpretare in futuro, cosa ti piacerebbe sperimentare?

STEFANO FRESI:Sarebbe molto interessante fare uno di quei film pieni di effetti speciali per cui si gira in questi capannoni verdi pieni di puntini in faccia e con strane macchine che ti muovono nel vuoto. Una cosa tipo Avatar per capirci, di cui non avrai idea di come la scenaè venuta finché non lo vedrai al cinema.

FRANCESCO FIUMARELLA:Nel corso della tua carriera, hai mai pensato di dedicarti anche alla regia o alla sceneggiatura?

STEFANO FRESI:Non credo di avere i numeri per fare il regista. Riconosco la poesia dell’immagine, riconosco la poetica dell’inquadratura, riconosco il valore di una scelta di un regista solo a posteriori. Non sarei mai capace di concepirla, non sono una di quelle persone che arriva in una stanza e sa dove mettere la macchina da presa e perché. Per quanto riguarda la scrittura invece mi piacerebbe dedicargli del tempo.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come mantieni l’equilibrio tra la tua vita personale e quella professionale, considerando le richieste del mondo dello spettacolo?

STEFANO FRESI:In realtà il mondo dello spettacolo ti impegna profondamente per dei periodi limitati e poi ti lascia libero per altrettanti periodi. Quindi riesco a gestire il tempo al di fuori del lavoro concedendomi una vita sociale piena insieme alla mia famiglia e ai miei amici.

FRANCESCO FIUMARELLA:C’è un messaggio o un tema particolare che speri di trasmettere attraverso i tuoi ruoli?

STEFANO FRESI:Io mi metto a disposizione del messaggio che hai scritto sulla sceneggiatura, quello che il regista vuole far passare attraverso il suo racconto. Sono solo uno strumento, non sono né il direttore d’orchestra né il compositore né tantomeno la musica.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come ti rapporti con il successo e la fama? Quanto ha cambiato la tua vita e come lo gestisci?

STEFANO FRESI:Si può vivere dignitosamente di questo mestiere anche senza raggiungere la fama che è solo una chimera.

FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è il consiglio più importante che hai ricevuto all’inizio della tua carriera e che ancora oggi tieni a mente?

STEFANO FRESI:Stai attento. Ascolta. guarda come si fa. Rischia.

FRANCESCO FIUMARELLA:Quale consiglio daresti a un giovane attore che sta cercando di farsi strada in questo settore?

STEFANO FRESI:Il consiglio che sono solito dare ai giovani è sempre lo stesso, ed è mantenere la soglia dell’attenzione sempre altissima, ascoltare tutti quei maestri inconsapevoli che ci circondano, quegli attori che lavorano più bravi e più esperti di noi. Si impara tantissimo osservando gli altri. E questo vale anche per l’osservazione Della gente comune e di come si muove nel mondo. È la vita che andremo a raccontare in teatro o al cinema, quindi al di fuori del set e al di fuori del teatro dobbiamo osservarla e incamerarla tutta quella vita.

Francesco Fiumarella & Stefano Fresi – Anno 2016