Oggi ho il piacere di intervistare l’amico Attore, Doppiatore, Direttore del Doppiaggio e Regista Teatrale Mino Caprio. Insignito del “Premio Vincenzo Crocitti International -Vince Award” in occasione della X Edizione 2022.

Personaggi Doppiati

Intervista:

FRANCESCO FIUMARELLA: Ciao Mino, cosa ti ha spinto a diventare un attore e doppiatore? C’è stato un momento specifico in cui hai capito che questa sarebbe stata la tua strada?

MINO CAPRIO:L’ammirazione per gli attori che adoravo vedere nei negli sceneggiati televisivi degli anni sessanta e settanta, evidentemente sin da piccolo avevo questa passione, e loro mi hanno molto ispirato, attori che poi ho ritrovato anche al doppiaggio, quindi puoi immaginare un po’ come il raccattapalle abituato a prendere il pallone e darlo poi al campione in campo e poi giocarci insieme man mano che cresce, e quindi poi ho capito che quella sarebbe stata la mia strada cominciando a creare e fondare una compagnia amatoriale e da lì ho fatto degli spettacoli anche scritti da me con delle mie musiche divenendo nel tempo un professionista.

FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è stato il ruolo più difficile che hai interpretato fino a oggi e perché?

MINO CAPRIO:Come attore, essendo un caratterista anche a teatro, tranne un’unica occasione in cui ero un comprimario dove il protagonista era Salvo Randone, ti parlo del della stagione teatrale 89/ 90, facevo un ruolo drammatico, ma per il resto sempre ho sempre interpretato ruoli o comici o comunque che che mi mettevano in luce in un modo frenetico e dinamico, quindi erano ruoli abbastanza impegnativi e lo stesso anche come doppiatore. Io rispetto a coloro che vengono osannati adottando velocità da crociera a me sono sempre capitati personaggi e ruoli difficilissimi molto impegnativi sia come esseri umani che come che d’animazione.

FRANCESCO FIUMARELLA:Quando ti prepari per un nuovo personaggio, qual è il tuo processo creativo? Hai qualche tecnica particolare per immergerti completamente nel ruolo?

MINO CAPRIO: Sai Francesco, essendo stato un sin da piccolo uno spettatore assiduo, andavo con mia madre e frequentavo addirittura le cantine del teatro d’avanguardia oltre gli stabili dove appunto c’erano attori noti conosciuti che facevano anche sceneggiati in tv dei grandi registi come Sandro Bolchi, Daniele D’Anza, ecc.. Io non ho fatto l’Accademia e mi dispiace perché comunque è sempre un grande patrimonio da acquisire, però cercavo di imitare i grandi attori e di scorgere le loro tecniche che ho  ho acquisito da spettatore e sono riuscito a praticarle sul palcoscenico, è stata una gavetta da attento osservatore degli dei professionisti maschili e cercavo di riprodurre le loro maestrie.

FRANCESCO FIUMARELLA:C’è un regista o un collega con cui hai lavorato che ti ha particolarmente influenzato nel tuo percorso artistico?

MINO CAPRIO:A teatro i registi anche importanti mi hanno lasciato sempre un po’ fare, evidentemente affermandolo con molta umiltà capivano che c’era un attore nella fattispecie il sottoscritto, che riusciva ad interpretare bene il ruolo affidato. Randone io l’ho riportato in scena attraverso un ruolo comico paradossalmente perché nel tour che abbiamo fatto insieme a grandi protagonisti io stavo lì tutte le sere a guardarmelo quando non c’era la scena che mi riguardava assieme a lui. Per me è importante osservare, capire i tempi sia drammatici che comici e questo è importantissimo facendolo in diversi tour teatrali.

FRANCESCO FIUMARELLA:Quali emozioni provi quando vedi il risultato finale di un progetto su grande schermo o in teatro? C’è mai stato un film o uno spettacolo che ti ha sorpreso per come è venuto?

MINO CAPRIO:Fondamentalmente sono molto critico e autocritico sia per il grande schermo che per il teatro però ecco questa mi autocritica poi fa sì che migliori il giorno dopo magari ottimizzando quelle che sono intenzioni che avrei potuto già dall’inizio mettere a profitto per uno spettacolo, un film che mi ha sorpreso per come è venuto in senso ovviamente positivo. Io ho cercato sempre di essere diverso perché l’attore completo per me è quello che cambia e non porta la sua maschera il suo habitus recitativo in tutti i film, pur cambiando le storie lui è sempre lo stesso o lei è sempre la stessa, insomma è come non piace quel tipo di attore. Facendo il doppiatore per esempio, molti attori americani che mutano panni mi sono serviti anche a teatro, e nelle fiction, per esempio da “Don Matteo”, il film con Carlo Verdone “l’abbiamo fatta grossa” insieme ad Antonio Albanese, un film con Neri Parenti, diciamo che ho sempre cercato, per esempio di parlare in dialetto con cadenza dialettale, non un dialetto stretto con lo scopo si essere diverso in ogni panno che indossavo.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come gestisci le aspettative del pubblico e della critica? Quanto influenzano il tuo approccio al lavoro?

MINO CAPRIO:Fortunatamente devo dirti che conservo ancora nei miei ricordi soprattutto critiche molto belle dei vari giornalisti e critici teatrali soprattutto quando ero giovane, poi per vari motivi mi sono allontanato dal teatro riprendendolo in seguito. Ricordo Rodolfo di Gianmarco “Della Repubblica” o Giorgio Prosperi che scrivevano sempre dei pezzi importanti nei miei riguardi delle annotazioni delle critiche sempre positive e questo ancora oggi mi riempiono d’orgoglio.

FRANCESCO FIUMARELLA:Hai mai interpretato un personaggio con cui non ti sei sentito in sintonia? Se sì, come hai affrontato questa sfida?

MINO CAPRIO:Fortunatamente i registri mi hanno sempre affidato ruoli a me calzanti soprattutto a teatro, al doppiaggio mi è capitato di doppiare dei personaggi che secondo me non c’entravo nulla come tipo di vocalità, su ruoli sbagliati come sai a volte certi direttori di doppiaggio si ostinano e ti distribuiscono su delle parti che fai, poi tu glielo fai presente in un modo carino, perché si cerca sempre e comunque di ringraziare dell’opportunità affrontando i ruoli nel migliore dei modi.

FRANCESCO FIUMARELLA:Tra tutti i personaggi che hai interpretato, c’è qualcuno che ti è rimasto particolarmente nel cuore?

MINO CAPRIO:Mi ha fatto molto piacere aver interpretato l’ultima scena del film “La verità sta in cielo” di Roberto Faenza distribuito nel 2016, che parlava del sequestro di Emanuela Orlandi, e fra l’altro ho conosciuto sul set anche il fratello Pietro e da lì poi ho cercato sempre di partecipare agli eventi che organizzava a beneficio del ricordo della sorella e questo è un film che ricordo bene perché io che interpretavo un cardinale molto importante ero a colloquio con un magistrato e concludevo insieme a lui la scena del film, quella più importante ,invece nell’ambito del doppiaggio sicuramente Martin Short quando ha partecipato nel film “Il padre della sposa” insieme a Steve Martin, e poi da lì Martin Short l’ho sempre doppiato io, fra l’altro in questo periodo stiamo doppiando la serie che va per la maggiore in America “Only Murders in the Building”dove c’è appunto anche Steve Martin, e poi ti stupirà in quanto nell’ambito dell’animazione mi è rimasto nel cuore Kermit dei “Muppet” e anche un topino che cantava nella serie “Bear nella grande casa blu”, un impegno credimi difficilissimo con la voce tutta in falsetto e dovevo cantare anche che motivi rock.

FRANCESCO FIUMARELLA:Se potessi scegliere qualsiasi ruolo o genere da interpretare in futuro, cosa ti piacerebbe sperimentare?

MINO CAPRIO:Ho colto la palla al balzo quando mi hanno proposto di partecipare ad una commedia musicale, il titolo era “Raffaello e la leggenda della fornarina” dov’ero quasi sempre in scena e facevo da narratore, giornalista, scrittore, il testo e l’opera musicale era firmata da Giancarlo Acquisti come musicista e Regia, Coreografia da Marcello Sindici.

FRANCESCO FIUMARELLA:Nel corso della tua carriera, hai mai pensato di dedicarti anche alla regia o alla sceneggiatura?

MINO CAPRIO:Certamente, mi sono dedicato anche alla regia e a testi scritti da me nell’ambito del teatro, ricordo una foto di classe nell’ottantotto dove parteciparono anche dei giovani attori che per la prima volta si cimentavano sul palcoscenico ed erano anche doppiatori di un certo spessore.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come mantieni l’equilibrio tra la tua vita personale e quella professionale, considerando le richieste del mondo dello spettacolo?

MINO CAPRIO:Essendo stato orfano prematuro di padre non mi sono tanto spinto nella mia attività, non sono stato lontano da Roma poiché avevo una mamma vedova e quindi questo mi ha un logicamente frenato in eventuali nuove espansioni artistiche e per questo molte cose le ho dovute rifiutare.

FRANCESCO FIUMARELLA:C’è un messaggio o un tema particolare che speri di trasmettere attraverso i tuoi ruoli?

MINO CAPRIO:Un messaggio che posso mandare è quello di avere sempre esercitato con molto impegno molta serietà da lavoratore dello spettacolo tutti i ruoli che ho affrontato.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come ti rapporti con il successo e la fama? Quanto ha cambiato la tua vita e come lo gestisci?

MINO CAPRIO:Mi fa molto piacere quando qualcuno vedendomi recitare per progetti cinematografici o in fiction televisive mi fa dei complimenti per come ho interpretato il ruolo, e nell’ambito del doppiaggio ancor maggiormente perché attraverso soltanto la voce mi capita in tutti gli ambienti e in tutte le situazioni ove qualche persona mi chiede:” Ma lei ha una voce famosa, è un doppiatore per caso? l’ho sentita tante volte!”. Questo è veramente per me di grande gradimento e gioia perché si vede che la gente si ricorda di me.

FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è il consiglio più importante che hai ricevuto all’inizio della tua carriera e che ancora oggi tieni a mente?

MINO CAPRIO:Il consiglio che io posso dare sia in coloro che vogliono fare gli attori o soltanto i doppiatori non essendoci una linea di demarcazione in quanto anche il doppiatore è un attore, di andarsi a rivedere attraverso Internet, gli sceneggiati di un tempo, non tanto le fiction di odierne perché a me personalmente emoziona tanto vedere quegli attori di un tempo che sono stati veramente un grande impulso a esercitare questa professione e lo stesso vale anche per il doppiaggio ascoltando quelle grandi interpretazioni e voci dei grandissimi nostri maestri doppiatori di un tempo.

FRANCESCO FIUMARELLA:Quale consiglio daresti a un giovane attore che sta cercando di farsi strada in questo settore?

MINO CAPRIO:Armarsi di tanta pazienza e soprattutto non fare come ho fatto io durante l’arco della mia vita cioè definirmi un attore perché faccio l’attore, bisogna partecipare ad eventi, riunioni, salotti e avere amicizie che condivido la stessa passione che contano perché se si vuole arrivare al successo oltre l bravura e talento, è importante avere quello spirito che ti porta a frequentare. Io per tanti motivi della mia vita legati a delle esigenze sono rimasto un po’ indietro ma va bene lo stesso e non me ne pento.