Oggi ho il piacere di intervistare l’amico Regista, Compositore, Sceneggiatore e Commediografo, Stefano Reali, Insignito del “Premio Vincenzo Crocitti International -Vince Award XII Edizione 2024”

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Intervista:

FRANCESCO FIUMARELLA: Ciao Stefano, tu sei un artista poliedrico: regista, sceneggiatore, compositore e commediografo. Come riesci a bilanciare queste diverse discipline?

STEFANO REALI:Ci riesco solo perché dormo poco, credimi. Non faccio vacanze, o quasi. E cerco di dedicarmi di volta in volta a quello che mi appassiona di più in quel momento, in modo da non sentire (troppo) il sacrificio.

Stefano Reali a 12 Anni

FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è stata la tua prima passione tra queste arti, e come hai deciso di intraprendere un percorso così completo?

STEFANO REALI:Ho cominciato con la musica, studiando al Conservatorio di Frosinone. Poi, ho frequentato i corsi di Regia e Sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia, ma continuavo di sera a fare il pianista e l’arrangiatore, per mantenermi. Poi, una volta che sono riuscito a vivere solo di sceneggiatura e di regia, ho cominciato a comporre delle colonne sonore, non solo per i miei film, ma anche per quelli di alcuni miei colleghi registi. Ovviamente quella del compositore non poteva essere una attività a tempo pieno. Ma mi sono tolto delle soddisfazioni.

Ennio Morricone & Stefano Reali

FRANCESCO FIUMARELLA:C’è stato un momento specifico nella tua carriera in cui hai capito di voler dedicare la tua vita al mondo dello spettacolo?

STEFANO REALI: Sì, a vent’anni, quando andai a vedere Gigi Proietti a teatro, e cominciai poi a collaborare con lui. Un paio d’anni dopo riuscii ad infilarmi nel set di “C’era una volta in America”, come assistente volontario alla regia. Da quel momento, non ebbi più ripensamenti. Ma anche prima, verso i diciott’anni, non mi pare che avessi molti dubbi, su quello che volevo fare nella vita.

Gigi Proietti & Stefano Reali

FRANCESCO FIUMARELLA:Quali sono le tue fonti di ispirazione quando lavori a un film o a una serie?

STEFANO REALI:Sono le più svariate. E non sono mai autobiografiche. Di solito, quando ci riesco, parto da romanzi, o da fatti storici (preferisco). Oppure rispondo a delle offerte che mi vengono fatte dai network, o da produttori. Ultimamente mi hanno chiamato quando c’era da fare da fare un po’ di doctoring su degli script con problemi di producibilità. Sceneggiature troppo impegnative che andavano riportate ad un livello di budget più percorribile dagli standard attuali della tv generalista.

FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è stato il progetto cinematografico o televisivo più impegnativo della tua carriera e perché?

STEFANO REALI:Si chiamava “Lo Scandalo della Banca Romana”, una miniserie in costume, sui noti fatti di fine ottocento a Roma. È andata in onda su Raiuno, con successo. Vinse anche una serie di premi nazionali e internazionali. Mi ha dato molte soddisfazioni, tra cui una serie di recensioni entusiastiche su testate giornalistiche di segno politico opposto tra loro.

FRANCESCO FIUMARELLA:Quando lavori come regista, qual è il tuo approccio nel dirigere gli attori per ottenere il massimo dalle loro interpretazioni?

STEFANO REALI:Faccio una serie di letture insieme a tutto il cast, prima, e cerco di far studiare agli attori le vite dei personaggi, quando si tratta di fatti storici. Se invece si tratta di storie di fantasia, sono sufficienti le letture del copione, e l’incontro con gli attori. Questo, in preparazione. Durante le riprese, ho molto meno tempo da dedicare alla recitazione, perché i tempi della televisione generalista, che è il mio campo abituale, sono sempre più stretti. Ormai si girano serate di cento minuti in tre settimane e mezzo. Non c’è tempo per dibattiti, e così cerco di risolvere tutti gli interrogativi prima dell’inizio delle riprese.

FRANCESCO FIUMARELLA:C’è un genere cinematografico o televisivo che ti piacerebbe esplorare e che non hai ancora avuto occasione di affrontare?

STEFANO REALI:Sì. Mi piacerebbe fare un film bellico. Possibilmente ambientato in Medio Oriente, che è un terreno, ahimè, di guerra, che credo possa insegnarci molto. A mio avviso il cinema bellico può essere molto didattico, per spegnere ogni voglia di violenza, o di “uomo forte”.

FRANCESCO FIUMARELLA:Quali sono gli elementi fondamentali che cerchi di inserire in ogni sceneggiatura che scrivi?

STEFANO REALI:Cerco sempre di dare all’Antagonista una pari dignità di stampa rispetto all’Eroe. Se l’Antagonista, con le sue tesi, riesce ad essere persuasivo, la battaglia dell’Eroe diventa molto più complicata da vincere. E quindi la storia si fa più avvincente. Se dovessi fare Biancaneve, cercherei di esplorare il punto di vista della Strega, e vedere se c’è una qualche possibilità paradossale di empatizzare anche con lei, prima di volerla vedere sconfitta.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come nasce una storia nella tua mente? Hai un processo creativo specifico o ti lascia ispirare da eventi della vita reale?

STEFANO REALI:Alcuni eventi storici, o fatti di cronaca, mi colpiscono profondamente. E mi continuano ad affollare la mente, quasi mi condizionano, fino a che non mi metto a scriverne. Ma riesco a realizzarne, come è ovvio, solo una minima parte. La percentuale di progetti che sono riuscito a girare è meno del 20 per cento di quelli a cui mi sono dedicato. Molti si fermano al soggetto, a volte anche per anni, prima di diventare sceneggiature, e alcuni la maggior parte non lo diventano mai  Finora ho scritto un centinaio di sceneggiature, e ne ho realizzate meno di settanta. Ma ho intenzione di andare avanti ancora a lungo. Mi diverto tantissimo a scrivere. Forse è la cosa che mi appassiona di più, rispetto alla Regia e alla Composizione musicale.

FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è la tua opinione sul rapporto tra sceneggiatura e regia? Credi che uno prevalga sull’altro o debbano fondersi armoniosamente?

STEFANO REALI:Se una delle due deve prevalere, è sicuramente la Sceneggiatura. Da un ottimo script è difficile fare un brutto film. Mentre è sicuramente improbabile fare un bel film da un pessimo script.

FRANCESCO FIUMARELLA:Hai mai composto una colonna sonora pensando a una scena specifica o viceversa, scritto una scena ispirandoti a una melodia?

STEFANO REALI:Lo faccio il più spesso possibile. Durante le riprese mi vengono in mente dei possibili spunti melodici, e di solito la sera stessa, in albergo, o a casa, mi scrivo quello che ho immaginato. A fine riprese, di solito, i temi musicali li ho realizzati quasi tutti. E durante il montaggio mi metto a lavorare sull’orchestrazione, la parte più complicata, per me. È un lavoro eminentemente tecnico, e io, non facendolo tutti giorni, non ho la rapidità dei miei colleghi che fanno solo (sic) i compositori!

FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è il progetto musicale di cui sei più orgoglioso e perché?

STEFANO REALI:La colonna sonora di una miniserie tv “Le Ali della Vita”. Risale a venticinque anni fa, e non ha vinto premi, ma continua a generare diritti d’autore. I miei temi melodici di solito smettono di piacermi subito dopo la messa in onda. Li trovo ingenui e strumentali, anche se magari nel film sono efficaci. Invece i temi musicali di quella miniserie mi piacciono molto ancora oggi, al punto che avevo accarezzato per un po’ l’idea di adattare “Ali della Vita” ad un musical per il teatro.

Colonna Sonora

FRANCESCO FIUMARELLA:Come cambia il tuo approccio creativo quando scrivi per il teatro rispetto al cinema o alla TV?

STEFANO REALI:Quando lavoro per il teatro, penso sempre a come scrivere un play che una volta messo in scena possa far dimenticare al pubblico di stare a teatro. Un play che funziona, deve “risucchiarti” sulla scena, al punto di farti dimenticare che fai parte del pubblico. Deve trascinarti al centro del racconto.

FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è il ruolo del teatro nella tua carriera artistica e nella società moderna?

STEFANO REALI:A livello nazionale, ho messo in scena una quindicina di spettacoli, e di una decina di essi ho scritto il testo. Alcuni sono stati tradotti e messi in scena anche all’estero. Il Teatro è molto importante, nella mia vita. Vado a teatro tre o quattro volte al mese, ed ho moltissimi amici tra i teatranti.

FRANCESCO FIUMARELLA:C’è una commedia o un’opera teatrale che consideri il tuo capolavoro?

STEFANO REALI:Sì, al momento, quella che preferisco si chiama “L’Operazione”. È stata tradotta in sei lingue, e quando fu messa in scena in Inghilterra vinse il Premio Be Bold Award, che è qualcosa tipo il Miglior Testo Straniero dell’anno. Ci ho anche tratto un mio film per il cinema, si chiama “In Barca a Vela Contromano”, con Valerio Mastandrea, e Antonio Catania.

FRANCESCO FIUMARELLA:In che modo credi che le arti visive, la musica e la scrittura si completino nel raccontare una storia?

STEFANO REALI:Nell’audiovisivo, direi che si tratta di arti tutte e tre corresponsabili, (e indispensabili). Con una piccola, leggerissima, supremazia della Scrittura, che secondo me è la più importante.

FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è il messaggio principale che cerchi di trasmettere attraverso le tue opere?

STEFANO REALI:Non credo di avere mai avuto un messaggio specifico (per lo meno consapevolmente). Mi occupo con piacere di quello che mi indigna, o mi commuove, o comunque penso sia più efficace rispetto alla voglia di emozioni del pubblico.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come definiresti il tuo stile artistico e quali elementi lo rendono unico rispetto ad altri artisti?

STEFANO REALI:Anche qui, non credo di avere uno stile che mi renda “unico” rispetto ad altri artisti. Posso dire che spendo molto del mio tempo occupandomi del suono del film, oltre che delle immagini. Non solo la musica, proprio tutti i suoni di tutto il film, in modo che possano condire al massimo le immagini di sentimenti.

FRANCESCO FIUMARELLA:Quali sono i tuoi progetti futuri? C’è qualcosa di nuovo che stai sviluppando in questo momento?

STEFANO REALI:Sto scrivendo una serie per Canale 5, che è la serializzazione di “Angeli – Una Storia d’Amore”, un TvMovie che ho girato una decina di anni fa, e che ha avuto un discreto successo. Contemporaneamente sto scrivendo un film per il cinema tratto da un mio romanzo storico chiamato “Shakespeare Ænigma”, che è stato tra i quindici libri di narrativa storica più venduti del 2024.

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FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è il consiglio più importante che daresti a chi sogna di diventare regista, sceneggiatore o commediografo?

STEFANO REALI:Premesso che penso di avere anch’io ancora bisogno di consigli, l’unico che mi sentirei di dare ai giovani è “fate quello che vi appassiona, al punto di essere pronti a pagare voi stessi, pur di farlo”. Se non sono pronti a questo tipo di sacrifici, la loro vita rischia di essere grama.

FRANCESCO FIUMARELLA:Guardando al futuro del cinema e del teatro, quali credi siano le sfide principali che i nuovi artisti dovranno affrontare?

STEFANO REALI: La loro principale sfida sarà quella di non farsi divorare vivi dall’Intelligenza Artificiale. Non sarà facile.

Francesco Fiumarella & Stefano Reali