
Ho il piacere di intervistare l’Attore, Autore,Regista,Commediografo e grande amico da molti anni Pietro De Silva dove comincia la carriera al teatro in maniera quasi casuale per poi affermarsi dal 1978 in compagnie stabili come quella di Gigi Proietti..Approda poi al cinema all’inizio degli anni ’80 ne Il minestrone di Sergio Citti, protagonista Roberto Benigni. Proprio Benigni lo chiamerà quindici anni più tardi ad interpretare ne La vita è bella la parte di un deportato in un campo di sterminio nazista. Per il grande schermo viene chiamato in seguito dai Fratelli Taviani, Marco Bellocchio, Sergio Castellitto e Massimiliano Bruno. È noto al grande pubblico per la sua partecipazione a numerose serie televisive, soprattutto ne Il capo dei capi (2007), dove ha interpretato il ruolo di Boris Giuliano. Tra i premi ricevuti, ricordiamo il “Premio Vincenzo Crocitti International -Vince Award in occasione del V Lustro anno 2017.
INTERVISTA:
FRANCESCO FIUMARELLA: Ciao Pietro inizio nel chiederti cosa ti ha spinto a diventare un attore? C’è stato un momento specifico in cui hai capito che questa sarebbe stata la tua strada?
PIETRO DE SILVA :
In giovanissima età quando facevo il boy scout a dodici anni nei campi estivi recitavo piccoli brani delle opere teatrali di Eduardo De Filippo.
Invece professionalmente l’ho cominciato all’età di 19 anni.
FRANCESCO FIUMARELLA: Qual è stato il ruolo più difficile che hai interpretato fino a oggi e perché?
PIETRO DE SILVA:
Forse teatralmente parlando il ruolo di Vladimiro in aspettando godot perché la drammaturgia È surreale e non ha appigli logici ma proprio per questo in assoluto è quella che mi è riuscita meglio
FRANCESCO FIUMARELLA: Quando ti prepari per un nuovo personaggio, qual è il tuo processo creativo? Hai qualche tecnica particolare per immergerti completamente nel ruolo?
PIETRO DE SILVA:
Sia teatralmente che cinematograficamente cerco di capire gli stati d’animo del personaggio e il percorso del personaggio stesso e soprattutto mi affido molto alla regia faccio continuamente domande per chiarirmi con me stesso su che linea intraprendere per l’interpretazione non faccio niente di particolarmente invasivo tipo esercizi di immersione estrema o cose del genere, cerco di amare fino in fondo la storia che vado a intraprendere anche se il personaggio Magari è sgradevole come carattere
FRANCESCO FIUMARELLA: C’è un regista o un collega con cui hai lavorato che ti ha particolarmente influenzato nel tuo percorso artistico?
PIETRO DE SILVA:
Ho adorato il regista albanese Roland Seiko in campo cinematografico per il docufilm prodotto da Cinecittà luce con il quale abbiamo vinto il nastro d’argento 2022 dal titolo La macchina delle immagini di Alfredo C Che mi ha dato l’opportunità di confrontarmi con un protagonista assolutamente meraviglioso e inconsueto Questo film è stato anche al festival del cinema di Venezia. “inoltre fondamentali per me come non ricordare le esperienze meravigliose con Benigni, Castellitto, Bellocchio e Massimiliano Bruno.
FRANCESCO FIUMARELLA: Quali emozioni provi quando vedi il risultato finale di un progetto su grande schermo o in teatro? C’è mai stato un film o uno spettacolo che ti ha sorpreso per come è venuto?
PIETRO DE SILVA:
A volte ci sono risultati inaspettati rispetto alle opere che vai a interpretare che magari sottovaluti non si può preventivare la riuscita di uno spettacolo.
Per quanto riguarda la riuscita di uno spettacolo sicuramente ci sono stati certi spettacoli che mi hanno sorpreso perché non riuscivo neanche minimamente ad immaginare quale esito avrebbero avuto
FRANCESCO FIUMARELLA: Come gestisci le aspettative del pubblico e della critica? Quanto influenzano il tuo approccio al lavoro?
PIETRO DE SILVA :
Quella col pubblico è un atto di amore e di generosità se ti poni in maniera ostile o inadeguata nei confronti del pubblico o affronti lo spettacolo come una dimostrazione del tuo talento fai un errore in partenza per cui bisogna donarsi con grande generosità e il pubblico ti ripaga sicuramente in questo caso.
Per quanto riguarda la critica al 80% è assolutamente inattendibile spesso molte critiche sono dettate da livore o da rilievi su tecnicismi assolutamente irrilevanti o da feeling non corrisposti da critici stessi, Con l’avvento del web molti critici dei quotidiani grazie a Dio hanno fatto meno danni perché non determinano più la riuscita o meno di un interprete, per decenni è stato assolutamente inconcepibile il diktat a cui sottoponevano certi attori ai quali era negato il diritto di replica, una vera dittatura della Stampa una sorta di setta o lobbie che promuoveva solo le persone ben gradite ai critici stessi .
Oggi questa vergogna è molto sopita e grazie a Dio a volte anche sparita del tutto
FRANCESCO FIUMARELLA: Hai mai interpretato un personaggio con cui non ti sei sentito in sintonia? Se sì, come hai affrontato questa sfida?
PIETRO DE SILVA:
Purtroppo alcuni personaggi per sbagliate impostazioni di registi fasulli o improvvisati e velleitari che non sanno dirigere gli attori mi hanno depistato sulla resa stessa dei personaggi che interpretavo , ma alla fine con le repliche comunque aggiustavo il tiro e plasmavo l’interpretazione sulle mie corde uscendone comunque in positivo
FRANCESCO FIUMARELLA: Tra tutti i personaggi che hai interpretato, c’è qualcuno che ti è rimasto particolarmente nel cuore?
PIETRO DE SILVA:
Molti personaggi, faccio solo un esempio cinematograficamente parlando Il commissario Boris Giuliano nella serie tv Il capo dei capi.
FRANCESCO FIUMARELLA: Se potessi scegliere qualsiasi ruolo o genere da interpretare in futuro, cosa ti piacerebbe sperimentare?
PIETRO DE SILVA :
Mi piacerebbe tantissimo interpretare uno dei due personaggi del Vizietto
FRANCESCO FIUMARELLA: Nel corso della tua carriera, hai mai pensato di dedicarti anche alla regia o alla sceneggiatura?
PIETRO DE SILVA :
Certamente infatti quest’anno sto facendo tre regie teatrali è nel corso della mia carriera ho scritto innumerevoli commedie e soprattutto 60 monologhi
FRANCESCO FIUMARELLA: Come mantieni l’equilibrio tra la tua vita personale e quella professionale, considerando le richieste del mondo dello spettacolo?
PIETRO DE SILVA:
Faccio un distinguo netto nel senso che non sto 24 ore su 24 a pensare alle scritture teatrali e al mestiere dell’attore, ho numerose attività parallele collaterali anche inerenti un’attività artistica come la scrittura, la musica eccetera eccetera e questo devo dire chi mi ha salvato e mi ha creato un equilibrio interiore , una serenità e una leggerezza d’animo che ha contribuito anche a migliorarmi nei rapporti umani.
FRANCESCO FIUMARELLA: C’è un messaggio o un tema particolare che speri di trasmettere attraverso i tuoi ruoli?
PIETRO DE SILVA :
Sono un po’ contrario ai messaggi da comunicare l’importante è far veicolare con le proprie interpretazioni, le emozioni del pubblico.
quando ci riesci è un traguardo meraviglioso.
FRANCESCO FIUMARELLA: Come ti rapporti con il successo e la fama? Quanto ha cambiato la tua vita e come lo gestisci?
PIETRO DE SILVA :
Il successo inteso come popolarità e vana gloria è una parolaccia. Come diceva il grande Eduardo “gli esami non finiscono mai” bisogna mantenere sempre una vera e grande discrezione per rispetto di se stessi e soprattutto del pubblico. Il vero successo è riuscire nella propria carriera a inanellare possibilmente il maggior numero di esperienze qualitative, per non svendersi pur di lavorare a tutti i costi. Questo è il vero successo.
FRANCESCO FIUMARELLA: Qual è il consiglio più importante che hai ricevuto all’inizio della tua carriera e che ancora oggi tieni a mente?
PIETRO DE SILVA :
Sinceramente non ho avuto consigli specifici all’inizio della mia carriera mi sono fatto un’idea successivamente lavorando diciamo sul campo per capire dove orientarmi per non incappare in esperienze assolutamente inutili, e purtroppo ne ho fatte perché a volte quando ero più giovane ho accettato Tournée di spettacoli per i quali avrei potuto benissimo fare a meno vista la bassa qualità degli spettacoli stessi.
FRANCESCO FIUMARELLA: Quale consiglio daresti a un giovane attore che sta cercando di farsi strada in questo settore?
PIETRO DE SILVA:
Il consiglio è sempre quello di non farsi troppe illusioni e di non aspettare che le occasioni vengano dall’alto, Le occasioni te le devi creare essendo molto propositivo mantenendo un equilibrio di modestia e disponibilità che sono fondamentali perché questo è un lavoro che si fa con gli altri e gli altri apprezzano se tu sei collaborativo e Generoso.
Poi consiglierei agli attori di talento di non avere quell’atteggiamento di distanza e di freddezza nei confronti dei colleghi, perché spesso è sintomo di insicurezza. C’è una materia che non viene insegnata in nessuna scuola non di Italia ma di tutto il pianeta, questa materia è: etica nel mestiere dell’attore, una materia che dovrebbe insegnare a chi intraprende questo mestiere meraviglioso e anche molto duro , di essere malleabili, disponibili, generosi, ironici, Non estremamente competitivi, E assolutamente non livorosi o pieni di frustrazioni per i successi altrui. È un Alchimia difficile da raggiungere
ma che ti rende prezioso e amato da chi ti circonda.
