Oggi ho il piacere di intervistare l’amico Attore Andrea Roncato,
Nel 2021 viene Insignito del “Premio Vincenzo Crocitti International -Vince Award in occasione della IX Edizione online”

Intervista:
FRANCESCO FIUMARELLA: Ciao Andrea,cosa ti ha spinto a diventare un attore? C’è stato un momento specifico in cui hai capito che questa sarebbe stata la tua strada?
ANDREA RONCATO:Mi ha spinto a diventare attore perché ho sempre voluto fare questo mestiere fin da piccolino da quando andavo alle elementari, le medie il liceo e anche all’università continuavo a fare spettacoli e a suonare e cantare con Gigi. Avevamo un gruppo insieme e facevamo cabaret, poi grazie a Guccini, abbiamo cominciato a farlo a livello professionale pur continuando a studiare, lui chitarrista diplomato in pianoforte diventando professore e io laureato in legge, quindi poi abbiamo fatto, scuola di teatro di cinema e siamo andati avanti con questa professione. Ho sempre pensato di fare questo lavoro.

FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è stato il ruolo più difficile che hai interpretato fino a oggi e perché?
ANDREA RONCATO:Il ruolo più difficile è stato quando ho dovuto cominciare a fare l’attore e non più solo il comico, perché quando fai il comico non fai l’attore in quanto interpreti te stesso mentre fare l’attore vuol dire interpretare ruoli. Quando ho cominciato a lavorare con Odorisio, Elena Sofia Ricci nel film “Ne parliamo lunedì” o con Avati, Virzì ecco è stato più difficile perché lì dovevo fare l’attore e quindi dovevo tirar fuori le mie qualità, e poi sono andato avanti così. Ora lavoro con Porporati, Campiotti, tutti i registi bravi dove bisogna fare gli attori.
FRANCESCO FIUMARELLA:Quando ti prepari per un nuovo personaggio, qual è il tuo processo creativo? Hai qualche tecnica particolare per immergerti completamente nel ruolo?
ANDREA RONCATO: Io quando mi preparo per un personaggio uso la tecnica di Ivana Chubbuck, e poi cerco nell’interpretare questi personaggi tutte le emozioni che ho avuto nella mia vita, se devo odiare mi ricorderò la volta che ho odiato, se devo amare la volta che ho amato, cerco sempre e comunque di dare parte di me al personaggio, non tanto dal punto di vista estetico quanto dal punto di vista di cuore, sensazioni e di emozioni.
FRANCESCO FIUMARELLA: C’è un regista o un collega con cui hai lavorato che ti ha particolarmente influenzato nel tuo percorso artistico?
ANDREA RONCATO:Pupi Avati mi ha fatto capire veramente cosa volesse dire fare l’attore quindi per me è un regista importantissimo, anche perché Avati, riesce a cogliere ciò che hai di bello dentro e ha la capacità di tirarla fuori, per questo motivo è impossibile non lavorare bene con lui, dal mio punto di vista se uno lavora male con Registi come Avati a mio parere dovrebbe lasciar perdere questo lavoro.
FRANCESCO FIUMARELLA:Quali emozioni provi quando vedi il risultato finale di un progetto su grande schermo o in teatro? C’è mai stato un film o uno spettacolo che ti ha sorpreso per come è venuto?
ANDREA RONCATO:Io sono sempre molto critico nel guardarmi penso sempre che quella cosa la potevo fare meglio, però ci sono stati film soprattutto ultimamente da quando ho lavorato con Muccino, Avati, Virzì, Porporati, Campiotti, è proprio da qui che osservo i risultati, delle volte sono più belli delle aspettative, ma soprattutto un bel merito è dei Registi e del montaggio del film.
FRANCESCO FIUMARELLA:Come gestisci le aspettative del pubblico e della critica? Quanto influenzano il tuo approccio al lavoro?
ANDREA RONCATO:Le aspettative del pubblico la gestisco dando sempre a loro la verità, sapendo sempre che il pubblico è importante e che senza di esso, chi fa il mio mestiere sarebbe niente. Io ritengo molto importante le critiche, delle volte mi possono far dispiacere, ma non più di tanto perché giustamente ognuno nella vita la pensa come vuole.
FRANCESCO FIUMARELLA:Hai mai interpretato un personaggio con cui non ti sei sentito in sintonia? Se sì, come hai affrontato questa sfida?
ANDREA RONCATO:Personaggi col quale non mi sono sentito in sintonia sono più che altro alcuni che potevo e sapevo farli meglio perché erano più simili a me, altri più distanti, quindi senz’altro facevo più fatica, però cercavo sempre di fare il meglio possibile e di mettere tutto il mio impegno ,chiaramente vi sono personaggi che senti di più e altri di meno, a me personalmente piacevano molti personaggi comici, ma reputo interessanti anche quelli drammatici dove posso tirar fuori parte di me che il pubblico non conosce.
FRANCESCO FIUMARELLA:Tra tutti i personaggi che hai interpretato, c’è qualcuno che ti è rimasto particolarmente nel cuore?
ANDREA RONCATO:Fra tutti personaggi che ho interpretato vi sono i primi come in “Acapulco, prima spiaggia…a sinistra” che erano personaggi comici, poi il primo quello diretto da Odorisio con Elena Sofia Ricci “Ne parliamo lunedì” poi personaggi che ho cominciato a fare con Pupi Avati che li senz’altro mi hanno tirato fuori una parte di me che il pubblico non conosceva e che invece dentro di me era molto importante.
FRANCESCO FIUMARELLA:Se potessi scegliere qualsiasi ruolo o genere da interpretare in futuro, cosa ti piacerebbe sperimentare?
ANDREA RONCATO:In futuro mi piacerebbe continuare ad interpretare personaggi che usano oltre la mimica facciale, soprattutto il cuore, perché vorrei interpretare personaggi che mi possono emozionare per primo e soprattutto che possano emozionare il pubblico riuscendo a dare qualche bel messaggio, in quanto non sempre attualmente nei film che vediamo si danno messaggi positivi o belli. Vorrei lanciare messaggi che possano dare una mano soprattutto ai giovani.
FRANCESCO FIUMARELLA:Nel corso della tua carriera, hai mai pensato di dedicarti anche alla regia o alla sceneggiatura?
ANDREA RONCATO:Sì, ho pensato di dedicarmi alla regia o alla sceneggiatura, infatti ho anche dei film scritti da me, che forse tra questi riuscirò prima o poi a farlo da Regista, anche se a me piace di più fare l’attore. Avendo lavorato come Attore in 65 film e 280 episodi di fiction, forse potrei anche fare una cosa come regista, ma ripeto fare l’attore la cosa che mi piace di più.
FRANCESCO FIUMARELLA:Come mantieni l’equilibrio tra la tua vita personale e quella professionale, considerando le richieste del mondo dello spettacolo?
ANDREA RONCATO:La mia vita professionale e quella artistica le mantengo in ottimo equilibrio in quanto ho la fortuna di avere una moglie, madre di un’attrice, Giulia Elettra Gorietti, quindi capisce benissimo il mio lavoro. La mia vita personale è assolutamente normalissima e quella professionale è una fortuna, ritenendomi fortunato perché ho la possibilità di fare il lavoro che mi piace e quindi stare in pace.
FRANCESCO FIUMARELLA:C’è un messaggio o un tema particolare che speri di trasmettere attraverso i tuoi ruoli?
ANDREA RONCATO:Attraverso i miei ruoli soprattutto, sperando di dare qualche emozione.
FRANCESCO FIUMARELLA:Come ti rapporti con il successo e la fama? Quanto ha cambiato la tua vita e come lo gestisci?
ANDREA RONCATO:Il successo e la fama non ha cambiato la mia vita anche perché io ho gli amici di sempre, ho una vita molto normale e regolare, amo la mia famiglia , amo gli animali mi dedico molto per gli animali e per i bambini, infatti sono ambasciatore per la difesa dei bambini disabili nel mondo, e vado spesso presso alcuni santuari dove salvano gli animali.
FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è il consiglio più importante che hai ricevuto all’inizio della tua carriera e che ancora oggi tieni a mente?
ANDREA RONCATO:Il consiglio più importante è sempre di non avere invidia in quanto è la cosa più brutta del mondo, e io grazie a Dio godo del successo anche dei miei colleghi, pensa che sono quello che manda il messaggio alle 02:00 di notte per complimentarmi di aver visto una bel progetto o interpretazione come se l’avessi fatta io.
FRANCESCO FIUMARELLA:Quale consiglio daresti a un giovane attore che sta cercando di farsi strada in questo settore?
ANDREA RONCATO:Ai giovani attori consiglierei di studiare, lavorare in parallelo, conoscere le lingue, studiare canto o qualsiasi cosa che possa servire, e soprattutto non pensare di usare la bellezza per fare l’attore, bisogna avere eventualmente il fascino, devi essere uno che emoziona e questo vale anche per le attrici e non rifarsi la faccia e tirarsi per sembrare più giovane, perché qualsiasi età è importante per il cinema in quanto il cinema rappresenta la vita quindi ci sono tutte le età dentro e soprattutto di non pensare che apparire sia un punto di arrivo, apparire un punto di partenza , poi bisogna saper fare per andare avanti .

