Oggi ho il piacere di intervistare l’amica Attrice, Regista indipendente, imprenditrice, Autrice e scrittrice del suo primo libro dal titolo “LA COMUNICAZIONE DELL’ARTISTA VINCENTE.”

Irene è stata Insignita del “Premio Vincenzo Crocitti International -Vince Award” In occasione dell’VIII Edizione online.

Intervista:

FRANCESCO FIUMARELLA: Ciao Irene, come hai iniziato la tua carriera nel mondo del cinema e del teatro? È stata una passione che hai sempre avuto o si è sviluppata nel tempo?

IRENE ANTONUCCI:Ho iniziato sin da piccola, spinta da una curiosità innata verso le varie forme d’arte. Ero alla costante ricerca della mia vocazione, consapevole che il mio desiderio più profondo era comunicare messaggi importanti e significativi al mondo. Il verbo che mi rappresenta è “dare” – dare qualcosa di significativo attraverso il mio lavoro. L’arte, in particolare, è diventata per me lo strumento ideale per raggiungere un pubblico ampio, il “Vox Populi,” poiché ha la capacità di toccare le persone in modo profondo.
Ho sperimentato diverse forme artistiche, ma è stata l’interpretazione a rivelarsi la più adatta a me. Attraverso i personaggi che interpreto, ho l’opportunità di veicolare messaggi potenti, dando loro non solo un volto e una fisicità, ma soprattutto un’anima. Questa vocazione è sempre stata presente in me, in potenza, ma è stata l’azione concreta, il fare, a confermarmi che questa era davvero la mia strada. Il mio lavoro unisce passione, professione e una missione più grande, creando una sintesi perfetta di tutto ciò che ho sempre desiderato fare.

FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è stata la sfida più grande che hai affrontato come attrice e come regista?


IRENE ANTONUCCI:Una delle sfide più grandi che ho affrontato come attrice e regista è stata sicuramente quella di lavorare in un nuovo mercato, in un contesto culturale e linguistico diverso da quello con cui sono cresciuta, ovvero l’italiano. Trasferirmi in Colombia e lavorare lì per tre anni è stato un percorso di crescita sia personale che professionale. Come artisti, quando ci spostiamo in un altro paese, dobbiamo adattarci al nuovo ambiente, imparare a rispettare e comprendere il modo di lavorare e comunicare in quel contesto, senza aspettarci che siano gli altri ad adattarsi a noi.
All’inizio, ho dovuto conquistarmi la fiducia del nuovo mercato, guadagnandomi un nome attraverso il mio lavoro e dimostrando le mie capacità. Solo con il tempo e con i risultati ho potuto portare il mio background e fondere il modo di lavorare che avevo appreso in Italia con quello colombiano. È stata una sfida continua ritagliarmi uno spazio in un mercato così diverso, ma grazie alla mia tenacia e alla mia volontà di apprendere e crescere, sono riuscita a farlo con successo.

FRANCESCO FIUMARELLA:C’è un ruolo o un progetto che ha segnato una svolta nella tua carriera?

IRENE ANTONUCCI:Ogni progetto che ho avuto l’onore di intraprendere ha rappresentato per me una nuova svolta, una tappa ulteriore in un cammino di continua evoluzione. Non credo esista un unico punto d’arrivo nel nostro percorso artistico; piuttosto, ogni esperienza ci offre una nuova prospettiva, una nuova rivelazione. È proprio questa incessante scoperta che ci spinge a non fermarci mai, a cercare continuamente qualcosa di nuovo, di inesplorato. Questo principio di crescita perpetua è ciò che ho cercato di trasmettere anche nel mio corso e nel mio libro, perché sono convinta che senza fede nel proprio cammino, non possa esserci progresso. Ogni progetto rappresenta, dunque, una svolta, una scoperta, e sono profondamente grata a ciascuno di essi, non solo per ciò che mi hanno insegnato, ma soprattutto per quello che verrà. È la fame di conoscenza, la curiosità inesauribile che mi guida e che mi tiene legata a questa straordinaria avventura che è l’arte.

FRANCESCO FIUMARELLA:Quali sono le differenze principali che noti nel passaggio da attrice a regista?


IRENE ANTONUCCI:Il passaggio da attrice a regista rappresenta un’evoluzione naturale e al contempo una sfida profonda. Se essere attrice richiede una grande responsabilità nell’interpretare e dar vita a un personaggio, dirigere un’opera comporta una responsabilità moltiplicata, poiché si ha il controllo e il dovere di guidare l’intero progetto verso una visione coerente e autentica. Come regista, sei responsabile non solo delle performance degli attori, ma anche di ogni singolo dettaglio: dalla scenografia alla fotografia, dal ritmo narrativo all’interpretazione finale del messaggio che vuoi trasmettere. Dirigere i miei stessi progetti, per me, significa proteggere l’integrità della storia che ho scritto, mantenendo intatta la natura di ciò che voglio comunicare. Quando racconto con la mia penna, sento il bisogno di dare vita a quelle parole con i miei occhi, evitando che la mia visione venga alterata o filtrata da altre interpretazioni. Questo mi permette di veicolare esattamente il messaggio che desidero, di mantenere una coerenza profonda tra scrittura, interpretazione e regia. Ovviamente, dirigere comporta anche un approccio più ampio e complesso alla narrazione: devi essere in grado di mantenere una visione d’insieme, orchestrando ogni elemento affinché si integri perfettamente nel racconto. È un equilibrio delicato tra il lasciare spazio alla creatività degli altri e mantenere la tua impronta su tutta l’opera.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come scegli le storie che desideri raccontare dietro la macchina da presa? C’è un tema che ricorre spesso nei tuoi lavori?

IRENE ANTONUCCI:Le storie che scelgo di raccontare attraverso la macchina da presa nascono da una necessità profonda di portare il pubblico a riflettere su temi universali e rilevanti. C’è sempre stato, e continua a esserci, un forte desiderio di realizzare opere che possano risvegliare le coscienze, esattamente come l’arte faceva nell’antica Grecia. Non è una semplice denuncia sociale nel senso comune del termine, ma un invito a guardarsi allo specchio e a porsi delle domande, a mettere in discussione le proprie convinzioni e a riscoprire la propria umanità. Il cinema, come la forma d’arte audiovisiva più potente, offre la possibilità di toccare l’anima dello spettatore attraverso tutti i sensi, creando un’esperienza immersiva e trasformativa. Il mio obiettivo è quello di usare questa potenza per raccontare storie che spingano lo spettatore a interrogarsi, a riscoprire forse la versione migliore di sé, e a confrontarsi con realtà che altrimenti potrebbero restare in ombra. I temi che ricorrono nei miei lavori sono spesso legati a questa necessità di riflessione e crescita personale, attraverso la lente di storie che parlano di umanità, relazioni, e questioni sociali che ci riguardano tutti. Ma più di ogni altra cosa, cerco di creare opere che possano diventare uno specchio per chi le guarda, permettendo di vedere se stessi in una luce nuova e, possibilmente, più consapevole.

FRANCESCO FIUMARELLA:Quali registi o registe ti ispirano e perché?

IRENE ANTONUCCI:Ci sono diversi registi che mi ispirano profondamente, in particolare per la loro capacità di affrontare temi di risveglio delle coscienze. Federico Fellini è un riferimento fondamentale per me. La sua abilità nel mescolare realtà e fantasia, unita a una profonda esplorazione della psiche umana, invita il pubblico a riflettere su questioni esistenziali e sociali. Fellini ha creato mondi evocativi che stimolano una profonda introspezione. Alfonso Cuarón è un altro regista che ammiro per il suo approccio audace e la sua maestria nel raccontare storie che toccano temi di grande rilevanza. Film come Gravity e Roma non solo offrono una narrazione visivamente straordinaria, ma anche una forte componente emotiva che spinge il pubblico a confrontarsi con le proprie esperienze e realtà.
Guillermo del Toro rappresenta un esempio straordinario di come il cinema possa affrontare questioni sociali e culturali attraverso l’immaginario fantastico. Le sue opere, come Il labirinto del fauno e La forma dell’acqua, combinano elementi di fantasia con profonde riflessioni su umanità, amore e il conflitto tra bene e male, stimolando così il risveglio delle coscienze. Infine, Luchino Visconti è un altro regista che mi ha influenzato. Le sue opere affrontano questioni sociali e storiche, creando una connessione profonda tra il pubblico e i temi trattati. Visconti ha utilizzato il cinema come strumento di denuncia e riflessione, portando alla luce le complessità della condizione umana.
Questi registi rappresentano per me modelli di creatività e impegno sociale, spingendomi a esplorare nuove dimensioni narrative e a rimanere fedele alla mia visione artistica.

FRANCESCO FIUMARELLA:In che modo il tuo lavoro di attrice ha influenzato il tuo approccio all’insegnamento della recitazione?

IRENE ANTONUCCI:Proprio perché sono un’attrice, ho potuto notare esigenze e necessità specifiche nel settore, che mi hanno spinta a creare un’offerta formativa mirata. Il mio corso, Comunicazione Vincente – Crea la tua Identità Artistica, si concentra sull’aspetto comunicativo, aiutando gli artisti a identificare e valorizzare la propria missione.
Molti aspiranti attori escono dalle accademie con solide competenze tecniche, ma senza una chiara comprensione di chi siano come artisti. La mancanza di un buon dialogo interno e di una connessione con la propria identità spesso ostacola la capacità di autopromozione. Il mio lavoro si focalizza proprio su questo: aiutare gli studenti a esplorare la loro parte umana e a metterla al servizio della loro arte.
Inoltre, gestisco i momenti di frustrazione e di down che possono influenzare le performance. Quando ci troviamo di fronte a un’audizione, è fondamentale essere preparati e saper canalizzare le proprie emozioni. L’approccio che utilizzo è quantico, invitando gli attori a interrogarsi su se stessi e a lavorare prima sulla loro vita personale, per poi applicare queste scoperte alla loro carriera.
Il corso si espande anche su temi di comunicazione a 360 gradi, iniziando con questo primo percorso per poi trattare la comunicazione pubblica, la promozione del proprio lavoro e come affrontare il mondo digitale, che oggi rappresenta una delle vetrine più importanti per gli artisti. La capacità di comunicare efficacemente la propria arte è fondamentale, e il mio obiettivo è fornire gli strumenti necessari per farlo con autenticità e sicurezza.

FRANCESCO FIUMARELLA:Quali sono gli errori più comuni che noti negli aspiranti attori e come li aiuti a superarli?

IRENE ANTONUCCI:Molti aspiranti attori spesso commettono errori fondamentali, come credere che sia sufficiente possedere un talento innato per affermarsi in questo settore. Esiste una convinzione errata che la sola recitazione possa garantire il successo, ma la realtà è ben diversa. Viviamo in un’epoca in cui il lavoro su se stessi è cruciale, poiché la crescita personale e professionale sono indissolubilmente legate.
In molti casi, questi giovani artisti si trovano a brancolare nel buio, ignari che la mancanza di consapevolezza delle proprie emozioni e delle dinamiche interne può limitare notevolmente la loro performance. Spesso si riscontrano cicli energetici familiari o personali che, se non affrontati, ostacolano la capacità di esprimere un’autenticità profonda sul palcoscenico.
La tecnica, pur essendo un aspetto importante, non basta da sola. È imperativo intraprendere un percorso di introspezione, in cui l’attore impari a riconoscere e gestire le proprie emozioni, per poter poi portare un’autenticità genuina nei propri ruoli. Attraverso il mio corso, incoraggio gli aspiranti attori a esplorare queste dimensioni, a confrontarsi con le loro paure e a liberarsi da limitazioni interiori. Solo così possono affinare la loro arte e dare vita a performance che risuonano con verità e intensità, permettendo loro di emergere in un panorama competitivo.

FRANCESCO FIUMARELLA:Che consiglio daresti a chi sta muovendo i primi passi nella recitazione oggi?

IRENE ANTONUCCI:Il consiglio che offro a chi sta muovendo i primi passi nella recitazione oggi è di abbracciare un percorso di auto-scoperta e autenticità. È fondamentale non limitarsi a studiare la tecnica di recitazione, ma piuttosto dedicare tempo ed energie alla comprensione di se stessi.Iniziate con una profonda introspezione: interrogatevi sulle vostre emozioni, sulle vostre esperienze e su ciò che vi motiva. Costruire una solida consapevolezza di chi siete come individui non solo arricchirà le vostre performance, ma vi aiuterà anche a navigare le sfide che incontrerete nel settore.
Non abbiate paura di esplorare diverse forme d’arte e di comunicazione; ogni esperienza contribuirà alla vostra crescita come artisti. Infine, cultivate una mentalità aperta e resiliente. L’industria della recitazione è piena di sfide e imprevisti, e mantenere la curiosità e la determinazione sarà la chiave per continuare a progredire.Ricordate, non si tratta solo di recitare, ma di raccontare storie che possono risvegliare le coscienze e connettere profondamente con il pubblico. Investite in voi stessi, lasciate che la vostra voce si elevi, e non dimenticate mai il potere che avete di ispirare e trasformare attraverso l’arte.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come utilizzi i social media per promuovere la tua carriera artistica e i tuoi progetti?


IRENE ANTONUCCI:L’utilizzo dei social media nella mia carriera artistica è fondamentale, e trasmetto sempre questo concetto ai miei allievi. Viviamo in un’epoca in cui non possiamo permetterci di adottare una mentalità obsoleta, simile a quella dei vecchi cineasti che ritenevano che un attore dovesse rimanere distante dalla creazione di contenuti sui social. Al contrario, oggi è imprescindibile essere attivi e presenti sui social media.Promuovere la propria carriera attraverso queste piattaforme significa, in sostanza, gridare al mondo: “Ehi, ci sono anch’io!” È l’occasione per mostrare la propria autenticità, condividere la propria storia e comunicare le proprie peculiarità. I social media offrono una vetrina ineguagliabile per esprimere chi siamo, non solo come artisti, ma anche come persone.La chiave è farlo in modo genuino, senza forzature, costruendo un rapporto sincero con il proprio pubblico. Questo approccio non solo aiuta a creare una base di fan, ma consente anche di connettersi con altre persone nel settore, aprendo porte a nuove opportunità. In definitiva, una strategia ben pianificata sui social media può amplificare la nostra voce e contribuire significativamente al nostro successo artistico.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come bilanci l’aspetto più “reale” del tuo lavoro artistico con la natura “curata” dei contenuti sui social?

IRENE ANTONUCCI:Bilanciare l’aspetto autentico del mio lavoro artistico con la cura dei contenuti sui social media è un processo che ho imparato a gestire grazie alla mia esperienza nel digital marketing e alla formazione che ho ricevuto. Avendo gestito una mia agenzia e avendo un master in marketing e comunicazione, ho sviluppato competenze che applico principalmente al mio self-marketing.
Tutto quello che vedete sui miei social – dalle grafiche alle caption, dall’idea dei contenuti all’editing dei video – è creato da me. Gestisco in prima persona la strategia, le landing page e la mia pagina web. Non c’è nessun altro dietro a questo processo; sono completamente multitasking e mi occupo di ogni aspetto da sola. Questo richiede dedizione e tempo, e non posso pretendere che tutti possano fare lo stesso, poiché ci vogliono anni di studio e pratica per sviluppare queste competenze.
La mia missione, che si è concretizzata nel corso e nel libro, è iniziata circa dieci anni fa con le “pillole per attori” e i tutorial. Il mio obiettivo è dispensare consigli pratici e creare una comunità sana di persone pronte a mettersi in gioco ogni giorno.Credo fermamente nell’importanza di mantenere un approccio umano. Siamo tutti esseri umani con le stesse esigenze e bisogni, e comunicare con un linguaggio alla pari è essenziale. Volevo che chi mi segue sentisse che è parte di un percorso condiviso e che può anch’esso raggiungere i propri obiettivi.Utilizzare tecniche di coinvolgimento, come le “call to action,” è fondamentale; esse possono essere considerate una forma di invito all’azione, in cui l’utente si sente stimolato a partecipare attivamente. Quando riesci a far sentire l’utente parte del processo e gli fai capire che anche lui può farcela, hai già raggiunto un grande risultato. È proprio in questo modo che si crea una comunità solida e coinvolgente, dove ognuno è supportato e ispirato a crescere.

FRANCESCO FIUMARELLA:C’è un messaggio o un valore che cerchi di trasmettere costantemente attraverso i tuoi contenuti digitali?

IRENE ANTONUCCI:Attraverso i miei contenuti digitali, voglio trasmettere che ogni artista ha il potere di essere il protagonista della propria vita. Non si tratta solo di avere talento, ma di riconoscere il proprio valore e la propria unicità. Promuovo l’importanza di affrontare le sfide e di vedere i fallimenti come opportunità di crescita. Il mio messaggio è chiaro: ognuno di noi può scrivere la propria storia e fare la differenza nel mondo.

FRANCESCO FIUMARELLA:Parlaci del tuo corso “Comunicazione Vincente – Crea la tua identità artistica”. Quali sono i temi principali e cosa possono aspettarsi gli studenti?

IRENE ANTONUCCI:Il mio corso “Comunicazione Vincente – Crea la tua identità artistica” è strutturato per aiutare gli artisti e i creativi a identificare e sviluppare la loro missione nel settore. I temi principali includono la scoperta dell’identità artistica, l’importanza della comunicazione efficace e come utilizzare la propria voce unica per emergere nel mercato. Gli studenti possono aspettarsi un approccio pratico, con esercizi mirati, discussioni interattive e strumenti utili per affrontare le sfide professionali. Inoltre, il corso è disponibile su tutte le mie piattaforme social, dove possono trovare il link alla landing page che offre un webinar gratuito. Attualmente, è disponibile uno sconto del 50%, rendendo questa un’occasione unica per tutti gli artisti e non solo, al seguente

link: https://bit.ly/corsoomunicazionevincente

FRANCESCO FIUMARELLA:Hai appena pubblicato un libro, raccontaci qualcosa in più.


IRENE ANTONUCCI:Il mio libro, “La comunicazione dell’artista vincente,” è disponibile in due lingue, italiano e spagnolo, per rispondere alle esigenze dei mercati in cui opero. Attualmente, lo si può trovare su Amazon. Il titolo stesso è provocatorio: chi è l’artista vincente? È colui che è soddisfatto di se stesso, che si sente a proprio agio con la propria essenza e che è allineato con i propri obiettivi, specialmente in un mondo caratterizzato da incertezze.In un contesto in cui la stabilità lavorativa, emotiva e relazionale è spesso difficile da raggiungere, il libro promuove un approccio collaborativo, sottolineando come la co-creazione possa rompere le barriere e affrontare le enormi difficoltà del nostro tempo.
Le strategie e i contenuti presentati nel libro aiutano gli artisti a sviluppare la loro identità, offrendo strumenti pratici per navigare le sfide del settore creativo e incoraggiando una crescita autentica e sostenibile. “La comunicazione dell’artista vincente” non è solo una guida, ma un invito a riflettere su come costruire una carriera artistica solida e soddisfacente, in linea con la propria missione e valori.

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FRANCESCO FIUMARELLA:Quali strumenti e strategie possono aspettarsi gli studenti dal tuo libro per sviluppare la loro identità artistica e affrontare le sfide nel settore creativo?

IRENE ANTONUCCI:Gli studenti possono aspettarsi una serie di strumenti pratici e strategie nel mio libro, come esercizi di introspezione per scoprire la propria identità artistica, tecniche di storytelling per raccontare la propria storia in modo coinvolgente, e suggerimenti su come utilizzare i social media per promuovere se stessi. Inoltre, il libro affronta la gestione dell’ansia e delle emozioni, fondamentali per affrontare le audizioni e i momenti di crisi, permettendo agli artisti di canalizzare la loro energia e migliorare le loro performance.

FRANCESCO FIUMARELLA:Quali sono i tuoi prossimi progetti come attrice, regista e creatrice di contenuti?

IRENE ANTONUCCI:Negli ultimi tre anni, ho lavorato a sette progetti tra serie e film sudamericani, oltre a due progetti realizzati in Italia. È stato un periodo molto proficuo, con un totale di nove produzioni all’attivo.
Rientro in Italia con grande entusiasmo e voglia di portare le nuove modalità di lavoro e il mindset che ho acquisito in Colombia. Sono aperta a ciò che verrà e accolgo con entusiasmo le nuove sinergie che si presenteranno. È un momento di grande energia, e sono pronta a ricevere nuove opportunità e collaborazioni che possano arricchire il mio percorso artistico.

FRANCESCO FIUMARELLA:C’è un sogno o un obiettivo che non hai ancora raggiunto nel mondo dello spettacolo o dei social media?

IRENE ANTONUCCI:È difficile rispondere a questa domanda perché, una volta raggiunti determinati obiettivi, c’è sempre il desiderio di superarsi. Per un creativo, l’esigenza di progredire nel proprio percorso è costante.
Dopo aver lavorato come protagonista in serie e film colombiani, ora vorrei tornare in Italia per sperimentare nuovi progetti che possano ulteriormente arricchirmi. Sono aperta a nuove esperienze e a collaborazioni che possano ampliare il mio orizzonte artistico. Non ci sono limiti al potere dei sogni; se puoi pensarlo, puoi farlo. Questo è il principio della legge d’attrazione che applico nel mio lavoro attraverso questo mindset. Sono entusiasta di ciò che il futuro ha in serbo e accolgo con piacere nuove sinergie.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come pensi che si evolverà il tuo ruolo nei vari ambiti in cui lavori nei prossimi anni?

IRENE ANTONUCCI:Non ho una sfera di cristallo, quindi non posso prevedere esattamente come si evolverà il mio ruolo nei vari ambiti in cui lavoro. Tuttavia, credo fermamente che sia fondamentale vivere nel momento presente. È bello lasciarsi andare, senza preoccuparsi eccessivamente del futuro, perché la cosa più importante è quello che siamo e facciamo oggi. Quando si semina bene, non può che arrivare un buon raccolto. Per questo motivo, mi concentro su chi sono adesso e sul lavoro costante per crescere come persona e come artista. Sono sicura che questo impegno porterà frutti nel domani. Rimanere aperti e presenti consente di affrontare le sfide e le opportunità che si presenteranno, creando un percorso che si evolve naturalmente.