Oggi ho il piacere di intervistare l’amico Attore e Autore e Regista Alberto Patelli, Insignito del “Premio Vincenzo Crocitti International -Vince Award” in occasione della X Edizione 2022.

Intervista:
FRANCESCO FIUMARELLA:Come hai iniziato la tua carriera di attore? C’è stato un momento preciso in cui hai capito che questa sarebbe stata la tua strada?
ALBERTO PATELLI:E’ iniziata molto presto, verso i 16 anni, in simultanea con lo scrivere le idee che mi passavano per la testa. Poi, con gli amici, le mettevo in scena. L’incontro con Pietro de Silva nel 1972 e l’amicizia , che dura tuttora, fu la scintilla per formare assieme la compagnia “Policromia”. Da lì si può dire che la cosa si è fatta seria per il divertimento e l’energia che ne è scaturita.Più che capire che poteva essere la mia strada, sentivo che questa “inclinazione” non mi avrebbe mai abbandonato.

FRANCESCO FIUMARELLA:Ci sono attori o registi che consideri punti di riferimento nella tua crescita artistica? Quali aspetti del loro lavoro ti ispirano di più?
ALBERTO PATELLI:Riferimenti ce ne sarebbero diversi ma per ragione di sintesi ne cito solo due : Eduardo e Gigi Proietti. Come regista Giorgio Capitani .



FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è stato il primo ruolo che hai interpretato? Come ti sei sentito durante quella prima esperienza?
ALBERTO PATELLI:Come detto, gli inizi veri furono con Policromia, de Silva e Patrizia Loreti. Eravamo tutti matti per il geniale Woody Allen e la sua comicità surreale; di conseguenza i primi ruoli che interpretavo si rifacevano sempre ai suoi personaggi del tutto originali ed esilaranti.
FRANCESCO FIUMARELLA:Tra tutti i personaggi che hai interpretato finora, ce n’è uno che ti è rimasto particolarmente nel cuore? Perché?
ALBERTO PATELLI:Tra i ruoli interpretati, molto sono quelli che ricordo con piacere. Anche qui, per brevità, cito “Majone” nel Maresciallo Rocca ( in duetto col grande Gigi, impossibile dimenticare) ,” Petri”, in Don Matteo (un uomo combattuto che commette un delitto per salvare dei giovani atleti dalla droga) e il barista di Romanzo Criminale (che, di fronte al “Freddo”, ha l’istinto e il coraggio di chiedergli di rispettare Roberta, una ragazza della zona a cui il criminale fa la corte)


FRANCESCO FIUMARELLA:C’è un personaggio o un ruolo che sogni di interpretare in futuro?
ALBERTO PATELLI:Mi piacerebbe interpretare un vecchio apache in un film western. Viva i pellerossa, grande civiltà !
FRANCESCO FIUMARELLA:Hai un metodo specifico per prepararti a un nuovo ruolo? Quali sono i tuoi primi passi quando studi un personaggio?
ALBERTO PATELLI:Leggo e rileggo il copione e, rapportandomi anche col mio vissuto, cerco progressivamente di calarmi nella parte.

FRANCESCO FIUMARELLA:Preferisci lavorare sul set cinematografico o sul palco teatrale? Come cambia il tuo approccio alla recitazione nei due contesti?
ALBERTO PATELLI:Considero il teatro la base di tutto. Ma teatro , cinema e fiction sono molto diversi. E davanti alla telecamera è ancor più diversa la pubblicità … lì, devi dare un senso ad una espressione che dura un decimo di secondo.


FRANCESCO FIUMARELLA:C’è stato un ruolo o una scena che ti ha messo particolarmente alla prova? Come hai affrontato le difficoltà?
ALBERTO PATELLI:Un personaggio non facile fu, a teatro, quello del padre in “Storia di un impiegato” di Fabrizio de Andrè. Ce l’ho fatta studiando molto.
FRANCESCO FIUMARELLA:Durante le riprese o gli spettacoli, capita spesso di dover improvvisare. Come gestisci l’imprevisto e ti senti a tuo agio nell’improvvisazione?
ALBERTO PATELLI:Quando è possibile mi piace improvvisare, lo considero un mettersi alla prova divertente.




FRANCESCO FIUMARELLA:Come vivi il rapporto con il pubblico? Ti piace ricevere feedback o preferisci rimanere concentrato sul tuo percorso?
ALBERTO PATELLI:Il rapporto col pubblico lo vivo serenamente. Cerco sempre di dare il meglio che ho in quel momento. Le critiche vanno ascoltate ma alcune “con le molle”.
FRANCESCO FIUMARELLA:In quale ambito artistico ti senti più a tuo agio: cinema, teatro o televisione? Ci sono aspetti specifici che ami in ciascuno?
ALBERTO PATELLI:A mio agio mi sento quando affronto un testo che ritengo di qualità sia esso teatrale, cinematografico o televisivo.
FRANCESCO FIUMARELLA:Hai mai pensato di lavorare dietro le quinte, magari come regista o sceneggiatore? Se sì, che tipo di storie vorresti raccontare?
ALBERTO PATELLI:Ho già affrontato sia regia che sceneggiatura. Sono entrambe cose creative, dunque affascinanti.
FRANCESCO FIUMARELLA:Come vedi il futuro del teatro e del cinema oggi? Pensi che siano in evoluzione, soprattutto con l’avvento delle piattaforme streaming?
ALBERTO PATELLI:Le nuove piattaforme propongono molte cose . In questo senso favoriscono le idee ed il lavoro e dunque, si spera che allarghino le opportunità per gli artisti meritevoli.
FRANCESCO FIUMARELLA:C’è un progetto attuale o imminente di cui puoi parlarci? Quali sono i tuoi obiettivi professionali per i prossimi anni?
FRANCESCO FIUMARELLA:In primavera uscirà un mio nuovo romanzo , ora sono nella fase di editing. A fine inverno girerò un cortometraggio a cui tengo molto e che ho scritto con Pino Di Persio che ne curerà la regia e di cui farà parte anche un grande attore conosciutissimo di cui, per ora, non svelo il nome. Sempre in primavera girerò per un progetto della Comunità Europea. Poi , per il resto, boh ! … chi vivrà vedrà.
FRANCESCO FIUMARELLA:Se potessi scegliere di lavorare con qualsiasi regista o attore, italiano o internazionale, chi sceglieresti e perché?
ALBERTO PATELLI:Da spettatore ho un debole per i western di Sergio Leone … allora , oggi ti dico Kevin Kostner.
FRANCESCO FIUMARELLA:C’è un messaggio o un tema che speri di comunicare al pubblico attraverso i tuoi lavori?
ALBERTO PATELLI:Vorrei comunicare di perseguire sempre la giustizia sociale e la pace.
FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è stato il miglior consiglio che hai ricevuto nella tua carriera?
ALBERTO PATELLI:Il consiglio migliore è di “asciugare”, limitarsi a ciò che serve anche nella interpretazione. Pensare di “strafare” è sempre uno sbaglio.
FRANCESCO FIUMARELLA:Che consiglio daresti a un giovane che sogna di intraprendere la carriera di attore?
ALBERTO PATELLI:Ai giovani direi di studiare e fare anche altro nella vita. Frequentare ambienti differenti.
FRANCESCO FIUMARELLA:Se non fossi diventato attore, cosa pensi avresti fatto nella vita?
ALBERTO PATELLI:Ho fatto altro oltre l’attore soprattutto nel campo sportivo. Mi sono formato all’ISEF e ho insegnato, allenato, fatto in gioventù il calciatore. Mi laureai anche in Economia e Commercio ma quando ebbi la proposta di entrare in banca rifiutai, mi sarei forse arricchito ma certamente , per come sono fatto, intristito. Ma anche quegli studi mi sono serviti perché non c’è niente che non abbia una qualche correlazione con la vita dell’artista.


PER ACQUISTARE IL ROMANZO https://www.edizioniilciliegio.com/scheda-libro/alberto-patelli/one-day-footballer-9788867718535-726737.html

FRANCESCO FIUMARELLA:C’è un film, uno spettacolo o una serie che ti ha ispirato particolarmente e che rivedresti sempre?
ALBERTO PATELLI:Rivedrei in continuazione “The Blues Brothers”
FRANCESCO FIUMARELLA:Cosa fai per rilassarti o staccare la mente quando non sei sul set o sul palco?
ALBERTO PATELLI:Famiglia, qualche viaggio, amici, cicloturismo e orto…. Nella prossima vita voglio continuare a fare anche il contadino. Lavorare la terra, godere della natura, faticare per raccogliere i suoi frutti fa capire il senso della vita.

