Oggi ho il piacere di intervistare l’amico Sceneggiatore e Regista, Francesco Bruni, Insignito del “Premio Vincenzo Crocitti International -Vince Award” In occasione dell’ IX Edizione 2021.

Intervista:

FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è stato il tuo percorso per diventare regista e sceneggiatore? Come ha mosso i primi passi in questo settore?

FRANCESCO BRUNI:Sono entrato al “Centro Sperimentale di Cinematografia” come Sceneggiatore e poi ho fatto questa professione per parecchi anni diciamo almeno una ventina fino a quando ho scritto una sceneggiatura per un film il cui produttore mi ha chiesto se volevo girarlo io, il film era “SCIALLA!”, Ho accettato e da lì ho cominciato anche il percorso come Regista.

FRANCESCO FIUMARELLA:Quali sono stati i momenti o gli incontri più significativi della tua carriera?

FRANCESCO BRUNI: Uno dei momenti più significativi è stato sicuramente il rapporto con Paolo Virzì. La nostra conoscenza risale addirittura all’adolescenza durante la quale abbiamo avviato i nostri primi spettacoli teatrali, poi  girato dei cortometraggi. La venuta a Roma è stata molto incoraggiata da Virzi’. Per il resto, altri incontri importanti sono stati, Suso Cecchi D’Amico che mi ha scelto come tirocinante quando studiavo al centro sperimentale e Furio Scarpelli che era il maestro di Paolo Virzì e per questo l’ho potuto frequentare e anche lavorarci insieme in alcune occasioni.



Paolo Virzì & Francesco Bruni
Suso Cecchi D’Amico
Furio Scarpelli

FRANCESCO FIUMARELLA:Nella tua formazione artistica, chi sono stati i registi o sceneggiatori che ti hanno maggiormente ispirato?

FRANCESCO BRUNI: Ma, direi che fra i registi che mi hanno ispirato di più  e che cito sempre sono alcuni nomi importanti; per quanto riguarda l’Italia, Ettore Scola anche perché  nasce come sceneggiatore e diventa successivamente regista, un po’ come me; all’estero, Woody Allen e anche Robert Altman il cui film Nashville quando avevo 14 anni mi ha letteralmente folgorato;  poi ho visto anche tutti gli altri ovviamente.

Ettore Scola
Woody Allen
Robert Altman
Trailer del 1975

FRANCESCO FIUMARELLA:Cosa ti affascina maggiormente della sceneggiatura e cosa della regia?

FRANCESCO BRUNI: Della sceneggiatura mi affascina il fatto di creare dal nulla, diciamo così, dei personaggi, quando non si tratta ovviamente di sceneggiatura originale. Della regia invece mi affascina il lavoro collettivo, il set, la collaborazione con gli altri; il fatto appunto di mettere insieme suggestioni che vengono da diverse persone, da diversi reparti. Sono due lavori profondamente diversi perché il  primo è “solitario” diciamo così, e il secondo invece collettivo.

Francesco Bruni

FRANCESCO FIUMARELLA:Come nasce una tua sceneggiatura? Da cosa parti per scrivere una nuova storia?

FRANCESCO BRUNI: La sceneggiatura può nascere da tantissime cose, come dicevo prima, da un libro che hai letto, da un fatto di cronaca, da un emergenza sociale, da uno stato d’animo, da una storia personale. Sono infiniti insomma i punti di partenza, ma quello che serve per partire veramente è un personaggio, pensare ad un personaggio che ti porti dentro questo contesto e quindi le mie storie sono sempre un po’ guidate dai personaggi come si dice in inglese Character-Driven.

FRANCESCO FIUMARELLA:Quando sviluppi una storia, come lavori sull’equilibrio tra profondità emotiva e intrattenimento?

FRANCESCO BRUNI: È un un modo naturale di essere, cioè ho sempre pensato che le storie dovessero avere un loro motivo importante di esistere, quindi profondità emotiva; però dovevano anche intrattenere il pubblico

FRANCESCO FIUMARELLA: Ci sono temi ricorrenti che senti di esplorare nelle tue opere?

FRANCESCO BRUNI: Sì certamente; il tema più ricorrente è sicuramente quello della famiglia, in tutti i film; rapporti affettivi all’interno della famiglia ma non solo; vedi ad esempio un film dove c’è  rapporto affettuoso fra un ragazzo e un anziano che non sono parenti; comunque la famiglia come il rapporto padre e figlio sono sicuramente i temi ricorrenti.

Foto tratta dal film “Tutto quello che vuoi”
Foto tratta dalla serie “Tutto chiede salvezza”

FRANCESCO FIUMARELLA:Come ti rapporti alla fase di scrittura rispetto a quella di regia? Trovi che siano esperienze complementari o completamente diverse?

FRANCESCO BRUNI: Penso che la scrittura sia la prima fase della regia, nel senso che scrivendo bene, con attenzione e pensado al montaggio di una scena si comincia a delineare anche la regia; questo lo pensavo anche quando facevo esclusivamente lo sceneggiatore; lo penso ancora di più adesso da regista e quando scrivo mi accorgo  che già  immagino a come girerò il film.

FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è il tuo approccio alla regia? Come trasformi una sceneggiatura in una visione visiva?

FRANCESCO BRUNI: L’approccio alla regia,  riprendendo da quello che dicevo prima, è molto influenzato dal testo, cioè il momento in cui lavoro sul testo in maniera quasi molto visiva… questo inevitabilmente condiziona parte importante della stessa regia.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come lavori con gli attori per ottenere performance autentiche e credibili?

FRANCESCO BRUNI: Con gli attori lavoro innanzitutto già nel casting, cioè incontrandoli  per sceglierli. Sono sempre presente, do indicazioni sul personaggio; a volte prendo anche qualcosa da loro; poi si lavora ancora in lettura e poi anche con la prova sul set prima di girare e poi girando… Insomma è un continuo lavoro  insieme  per centrare il personaggio.

FRANCESCO FIUMARELLA: Come descriveresti il tuo stile registico? C’è un’estetica o un tipo di narrazione a cui sei particolarmente legato?

FRANCESCO BRUNI: Diciamo che quello che conta per me è mettere gli attori a loro agio durante le prove sul set, vedere come si muovono e di conseguenza impostare la regia; poi ci sono dei momenti in cui sono più libero magari di inventare qualcosa dal punto di vista diciamo così, visionario, ma  essendo i miei copioni tutti basati soprattutto su personaggi, la loro recitazione è indicativa anche per la regia.

FRANCESCO FIUMARELLA: C’è un progetto che consideri fra i tutti il  più impegnativo che hai diretto? Quali sono state le maggiori sfide?

FRANCESCO BRUNI: Direi “Noi 4” che è un film molto complesso nella realizzazione, perché racconta tutto ciò  che accade in un’unica giornata. La storia si svolge in un’unica giornata, proprio così; abbiamo  girato in settimane quindi c’era un problema di continuità. Poi  giravamo in pieno centro a Roma  avendo a disposizione  non molte comparse quindi spesso dovevamo rubare le scene in mezzo alla confusione che ben conosciamo di Roma.

FRANCESCO FIUMARELLA: Quali sono i momenti che più  ti danno soddisfazione quando dirigi?

FRANCESCO BRUNI: Sono quelli in cui vedo che un dialogo o un monologo  sono molto efficaci in bocca agli attori, quindi suscitano anche proprio lì sul set, direttamente anche fra le persone che sono intorno a me, alla macchina da presa,  un’emozione…quella che speravo di suscitare.

Monologo di Lorenzo Renzi (Giorgio) –
“Tutto chiede salvezza”

FRANCESCO FIUMARELLA: Quando scrivi, hai in mente un particolare attore per i ruoli, oppure preferisci che la scelta venga solo dopo?

FRANCESCO BRUNI: Si, è successo qualche volta che avessi in mente degli attori per esempio Bentivoglio per “Scialla!” Montaldo per ” Tutto quello che vuoi”. Però la maggior parte delle volte li ho trovati con casting o contatti personali.

Fabrizio Bentivoglio & Francesco Bruni
Foto tratta dal film “Scialla!”
Francesco Bruni & Giuliano Montaldo

FRANCESCO FIUMARELLA: La tua scrittura è spesso caratterizzata da un forte realismo e delicatezza. Come riesci a rendere le storie così autentiche e umane?

FRANCESCO BRUNI: Non lo so, non saprei cosa rispondere obiettivamente, anche perché non mi sento di  farmi un elogio, non mi sembra il caso. Spirito d’osservazione direi. Forse…

FRANCESCO FIUMARELLA: C’è una sceneggiatura che hai scritto che reputi la più significativa?

FRANCESCO BRUNI: Non so se sia la più significativa, ma sicuramente la  storia più complessa è  stata “Capitale umano” per il lavoro di decostruzione e ricostruzione del romanzo che abbiamo fatto insieme a Piccolo e Virzì.

Francesco Bruni- Paolo Virzì -Francesco Piccolo

FRANCESCO FIUMARELLA:Come affronti la scrittura di dialoghi, spesso così incisivi e realistici? Hai un metodo specifico?

FRANCESCO BRUNI: Beh, direi che in tutti i film che ho fatto da regista c’è moltissimo di autobiografico più o meno travisato diciamo così…Come ad esempio  in  “Cosa sarà” che è proprio un racconto autobiografico  in grandissima parte; mentre invece “Tutto chiede Salvezza” non ha niente a che vedere con me e col mio vissuto.

Francesco Bruni & Kim Rossi Stuart

FRANCESCO FIUMARELLA:Qual è il rapporto tra autobiografia e finzione nei tuoi racconti?

FRANCESCO BRUNI: Il rapporto di collaborazione con un regista in fase di scrittura è fondamentale; forse addirittura è meglio se si è in tre cioè se ci sono due sceneggiatori e un regista rispetto a due perché si forma già una specie di piccolo pubblico; le decisioni sono più condivise da più persone quindi lo ritengo fondamentale.

FRANCESCO FIUMARELLA: Esiste una collaborazione che ricordi con particolare affetto o da cui ha imparato qualcosa di speciale?

FRANCESCO BRUNI: Quella con Virzì prima di tutto, per i motivi che ho detto, mi ha insegnato anche tanto; poi direi  Ficarra e Picone perché sono due persone con cui ho stabilito un rapporto di grande amicizia, sono dei comici ordinari e mi hanno insegnato molto sul funzionamento della comicità.

FRANCESCO FIUMARELLA:Con chi ti piacerebbe collaborare in futuro, sia in Italia che a livello internazionale?

FRANCESCO BRUNI: Rimaniamo in Italia. Mi piacerebbe lavorare con Bellocchio e con Martone. Se dovessi proprio esprimere un sogno internazionale (anche se credo non si realizzerà mai) sarebbe  lavorare con Woody Allen; ma lui scrive da solo! quindi…

FRANCESCO FIUMARELLA: Come cambia il tuo approccio alla sceneggiatura quando lavori su un progetto per un altro regista?

FRANCESCO BRUNI: Beh cambia radicalmente perché quando lavoro per un altro regista cerco di interpretare il suo stile e i suoi gusti; mi metto al servizio di un’altra persona, quindi è assolutamente diverso.

FRANCESCO FIUMARELLA: Come reagisci al feedback del pubblico e della critica? Influisce sul tuo lavoro successivo?

FRANCESCO BRUNI: Del pubblico sicuramente ne tengo conto! Insomma è il mio primo punto di riferimento. Rispetto ai film che ho fatto e la critica ci sono dei critici che leggo molto volentieri anche quando esprimono opinioni non del tutto positive sul mio lavoro, però in generale ho un buon rapporto anche con la critica. Ho sempre avuto delle recensioni piuttosto favorevoli.

FRANCESCO FIUMARELLA: Come pensi che il tuo lavoro possa parlare alle nuove generazioni? Cosa speri che il pubblico colga dalle tue opere?

FRANCESCO BRUNI: Non lo so, ho verificato che i miei film, per alcune cose che ho fatto, specialmente “Scialla!” “Tutto quello che vuoi” “Tutto chiede salvezza”,  hanno incontrato molto i favori del pubblico giovane, quindi evidentemente c’è qualcosa che parla loro. Cioè non sono lontano dai loro gusti, dal loro sentire. Non saprei cosa sperare, cosa il pubblico colga dalle mie opere, non saprei…sincerità di sentimenti forse.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come vedi la situazione attuale del cinema italiano? Quali sono, secondo te, le maggiori sfide e opportunità?

FRANCESCO BRUNI: La vedo bene. Mi sembra che rispetto a 15 anni fa ci sono moltissimi autori affermati a livello internazionale e ci sono molti film interessanti; il problema e la sfida sono quelli di riuscire a far capire questo al pubblico. Però mi sembra, dagli ultimissimi  dati di queste settimane, che  “Iddu”, “Berlinguer” e altri film sono andati molto bene.

FRANCESCO FIUMARELLA: Cosa pensi dei cambiamenti apportati dallo streaming e dalle piattaforme digitali? Come credi che possano influenzare il cinema e la serialità?

FRANCESCO BRUNI: Sicuramente lo streaming su piattaforme digitali ha allontanato molto il pubblico dalle Sale negli ultimi anni. Penso però che questo sia un fenomeno che vada ad attenuarsi, un po’ perché la qualità di ciò che si vede su piattaforma non è più notevole come prima, un po’ perché forse appunto il pubblico mi sembra che sia tornato ad avvicinarsi alle Sale dei Cinema, come esperienza diversa.

FRANCESCO FIUMARELLA: C’è un progetto o una tematica a cui vorresti dedicarti in futuro?

FRANCESCO BRUNI: Si, ho un film cantiere e spero di riuscire a girare nel 2025 ma ovviamente non ne posso parlare ancora.

FRANCESCO FIUMARELLA: Qual’è il consiglio più importante che daresti ai giovani che vogliono intraprendere la strada della regia o della sceneggiatura?

FRANCESCO BRUNI: A un giovane direi di interessarsi un po’ a tutte le branche dell’arte non solamente al cinema; quindi alla letteratura, al teatro, la fotografia, la musica, alla pittura; e ovviamente alla vita, quindi continuare a vivere come una persona normale; sono tutte cose che contribuiscono assolutamente alla creatività.

FRANCESCO FIUMARELLA:Come immagini l’evoluzione della tua carriera nei prossimi anni? Hai un sogno o un obiettivo che vorresti ancora raggiungere?

FRANCESCO BRUNI: Non ho un sogno, un obiettivo che vorrei raggiungere; vorrei continuare a fare film e a scriverne per altri e spero di riuscirci. Sono anche un regista relativamente giovane se si considera che ho fatto soltanto quattro film. Vorrei continuare a fare  film  e magari poi ritornare anche a fare serialità  se ci sarà l’occasione.