Premio V.Crocitti 2015

Nelle vesti di Autore del Premio Vincenzo Crocitti, evento che porto avanti dal 2013  insieme al mio comitato organizzatore a Roma,  quest’anno ho  voluto premiare  nella categoria

“ATTORE  IN CARRIERA – RIVELAZIONE DELL’ANNO” L’Attore Alessandro Borghi, protagonista di “Non essere cattivo” e co- protagonista di “Suburra”  due grandissimi film Italiani del 2015.

Ringrazio La Rai che ha dedicato un bellissimo servizio.

Se volete conoscere le finalità del premio, visitate:

http://www.premiovincenzocrocitti.wordpress.com

Buona visione!

 

francesco fiumarella (autore del premio) e alessandro borghi

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Inviate il vostro video!!!

Ciao a tutti i miei nuovi lettori, ogni tanto ripropongo il trailer del mio film-documentario

” BLOGGERS IN THE WORLD PROJECT”

Se anche voi volete far parte del film,  leggete come fare a questo link :

Join the project: “BLOGGERS IN THE WORLD PROJECT” – A Film by Francesco Fiumarella

Il Progetto è aperto a tutti! Basta inviare un semplice video ,  alla mia mail francescofiumarella.attore@gmail.com,   registrato anche da un cellulare ,come hanno fatto alcuni ragazzi  da ogni parte del mondo che vedrete nel seguente Trailer !

Il film è ancora in lavorazione , quindi  potete ancora inviare i vostri video!

Se volete , condividete il trailer e fate girare questa notizia a tutti !

Per ulteriori informazioni scrivetemi senza problemi!

Buona visione!

 

Monologo sulla vita – The Big Kahuna – Francesco Fiumarella

Oggi, ripropongo un mio monologo sulla “VITA ” tratto da un gradissimo film,

“THE BIG KAHUNA”.

Questo testo dal mio punto di vista dovrebbe essere condiviso e  preso in considerazione da tutti.

Soprattutto da  quelle persone condizionate dallo stereotipo mediatico e materialista di questa triste società, non capendo che le cose importanti della vita sono altre. Non  abbiamo necessità della  ricerca di  bellezza e perfezione estetica, o essere  ricchi  e manovrati dalla  “dittatura religiosa” . Non possiamo farci condizionare da questi stereotipi per essere accettati pensando di vivere meglio non per noi stessi ma per gli altri!

Quello che conta veramente è  star bene con se stessi.

Albert Einstein diceva :

 

Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore.

 

Buona visione!

“Hanno tutti ragione” – Paolo Sorrentino

Ciao a tutti!  Oggi voglio segnalarvi una grandissima prefazione tratta dal libro di Paolo Sorrentino “Hanno tutti ragione”.

Lascio a voi una libera interpretazione! Io personalmente adoro questo testo perchè risulta  essere:  Forte, intenso e  troppo duro, ma sicuramente non falso e banale… In queste parole sicuramente non esiste l’ipocrisia e la paura di dire ciò che si pensa.. Purtroppo siamo abituati a nasconderci dietro un dito. Personalmente vi consiglio vivamente di non farvi mai intimorire da nessuno e combattere sempre per le vostre idee e pensieri di vita in ogni ambiente, da quello scolastico a quello lavorativo.. Nessuno ha il diritto di calpestare la dignità e le idee..

 

Buona lettura

– Prefazione di Mimmo Repetto al libro “Hanno tutti ragione”, di Paolo Sorrentino

 

Non sopporto i vecchi. La loro bava. Le loro lamentele. La loro inutilità. Peggio ancora quando cercano di rendersi utili. La loro dipendenza. I loro rumori. Numerosi e ripetitivi. La loro aneddotica esasperata. La centralità dei loro racconti. Il loro disprezzo verso le generazioni successive. Ma non sopporto neanche le generazioni successive. Non sopporto i vecchi quando sbraitano e pretendono il posto a sedere in autobus. Non sopporto i giovani. La loro arroganza. La loro ostentazione di forza e gioventù. La prosopopea eroica dei giovani è patetica. Non sopporto i giovani impertinenti che non cedono il posto in autobus. Non sopporto i teppisti. Le loro risate improvvise, scosciate ed inutili. Il loro disprezzo verso il prossimo diverso. Ancora più insopportabili i giovani buoni, responsabili e generosi. Tutto volontariato e preghiera. Tanta educazione tanta morte. Nei loro cuori e nelle loro teste. Non sopporto i bambini capricciosi e autoreferenziali e il loro genitori ossessivi e referenziali solo verso i bambini. Non sopporto i bambini che urlano e che piangono. E quelli silenziosi mi inquietano, dunque non li sopporto. Non sopporto i lavoratori e disoccupati e l’ostentazione melliflua e spregiudicata della loro sfortuna divina. Che sfortuna non è. Solo mancanza di impegno. Ma come sopportare quelli tutti dediti alla lotta, alla rivendicazione, al comizio facile e al sudore diffuso sotto l’ascella? Impossibile sopportarli. Non sopporto i manager e non c’è nemmeno bisogno di spiegare il perché. Non sopporto i piccoli borghesi, chiusi a guscio nel loro mondo stronzo. Alla guida della loro vita, la paura. La paura di tutto ciò che non rientra in quel piccolo guscio. E quindi snob, senza sapere nemmeno il significato della parola. Non sopporto i fidanzati, poiché ingombrano. Non sopporto le fidanzate, poiché intervengono. Non sopporto quelli di ampie vedute, tolleranti e spregiudicati. Sempre corretti. Sempre perfetti. Sempre ineccepibili. Tutto consentito tranne l’omicidio. Li critichi e loro ti ringraziano della critica. Li disprezzi e loro ti ringraziano bonariamente. Insomma, mettono in difficoltà. Perché boicottano la cattiveria. Quindi, sono insopportabili. Ti chiedono: “come stai?” e vogliono saperlo veramente. Uno choc. Ma sotto l’interesse disinteressato, da qualche parte, covano coltellate. Ma non sopporto neanche quelli che non ti mettono mai in difficoltà. Sempre ubbidienti e rassicuranti. Fedeli e ruffiani. Non sopporto i giocatori di biliardo, i soprannomi, gli incisivi, i non fumatori, lo smog e l’aria buona, i rappresentanti di commercio, la pizza a l taglio, i convenevoli, i cornetti con la cioccolata, i falò, gli agenti di cambio, i parati a fiori, il commercio equo e solidale, il disordine, gli ambientalisti, il senso civico, i gatti, i topi, le bevande analcoliche, le citofonate inaspettate, le telefonate lunghe, coloro che dicono che un bicchiere di vino al giorno fa bene, coloro che fingono di dimenticare il tuo nome, color che per difendersi dicono di essere dei professionisti, i compagni di scuola che dopo trent’anni ti rincontrano e ti chiamano per cognome, gli anziani che non perdono mai l’occasione che loro hanno fatto la Resistenza, i figli sprovvisti che non hanno nulla da fare e decidono di aprire una galleria d’arte, gli ex comunisti che perdono la testa per la musica brasiliana, gli svampiti che dicono “intrigante”, i modaioli che dicono “figata” e derivati, gli sdolcinati che dicono carino, bellino, stupendo, gli ecumenici che chiamano tutti “amore”, certe bellezze che dicono “ti adoro”, i fortunati che suonano ad orecchio, i finti disattenti che quando parli non ti ascoltano, i superiori che giudicano, le femministe, i pendolari, i dolcificanti, gli stilisti, i registi, le autoradio, i ballerini, i politici, gli scarponi da sci […] Non sopporto i timidi, i logorroici, i finti misteriosi, i goffi, gli svampiti, gli estrosi, i vezzosi, i pazzi, i geni, gli eroi, i sicuri di sé, i silenziosi, i valorosi, i meditabondi, i presuntuosi, i maleducati, i coscienziosi, gli imprevedibili, i comprensivi, gli attenti, gli umili, gli esperti, gli appassionati, gli ampollosi, gli eterni sorpresi, gli equi, gli inconcludenti, gli ermetici, gli attutisti,i cinici, i paurosi, i tracagnotti, i litigiosi, i superbi, i flemmatici, i millantatori, i preziosi, i vigorosi, i tragici, gli insicuri, i dubbiosi, i disincantati, i meravigliati, i vincenti, gli avari, i dimessi, i trascurati, gli sdolcinati, i lamentosi, i lagnosi, i capricciosi, i viziati, i rumorosi, gli untuosi, i bruschi, e tutti quelli che socializzano con relativa facilità. Non sopporto la nostalgia, la normalità, la cattiveria, l’iperattività, la bulimia, la gentilezza, la malinconia, la mestizia, l’intelligenza e la stupidità, la tracotanza, la rassegnazione, la vergogna, l’arroganza, la simpatia, il doppiogiochismo, il menefreghismo, l’abuso di potere, l’inettitudine, la sportività, la bontà d’animo, la religiosità, l’ostentazione, la curiosità e l’indifferenza, la messa in scena, la realtà, la colpa, il minimalismo, la sobrietà e l’eccesso, la genericità, la falsità, la responsabilità, la spensieratezza, l’eccitazione, la saggezza, la determinazione, l’autocompiacimento, l’irresponsabilità, la correttezza, l’aridità, la serietà e la frivolezza, la pomposità, la necessari età, la miseria umana, la compassione, la tetraggine, la prevedibilità, l’incoscienza, la capziosità, la rapidità, l’oscurità, la lentezza, la medietà, la velocità, l’ineluttabilità, l’esibizionismo, l’entusiasmo, la sciatteria, la virtuosità, il dilettantismo, il professionismo, l’autonomia, la dipendenza, l’eleganza e la felicità. Non sopporto niente e nessuno. Neanche me stesso. Soprattutto me stesso. Solo una cosa sopporto. La sfumatura.

– Prefazione di Mimmo Repetto al libro “Hanno tutti ragione”, di Paolo Sorrentino

2000 Followers! Grazie!

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Ciao a tutti i mie Followers! Oggi mi sono reso conto che siete in 2000 persone in tutto il mondo che seguono regolarmente e apprezzano il mio blog! Vi ringrazio di vero cuore! Sono lusingato e allo stesso tempo felice di sapere che apprezzate i miei lavori cinematografici e pensieri di vita. Siete grandi!  Continuerò a trasmettervi le mie cine-passioni! Buona giornata a tutti!

Francesco Fiumarella